Sarà il Gruppo austriaco Signa a realizzare il Central Park di Verona. Oggi le Ferrovie dello Stato hanno reso noto il nome della società immobiliare che riconvertirà il vecchio scalo di Verona Porta Nuova nel grande parco urbano: 450mila metri quadrati di verde, con spazi per sport, tempo libero. Oltre all’ex scalo merci, Signa riqualificherà Viale Piave, Viale delle Nazioni e la viabilità dei quartieri a sud della città.
Tre sono stati gli operatori – qui sopra i rendering dei tre progetti in gara – che hanno presentato i rispettivi concept progettuali, la commissione ha scelto quello che meglio corrisponde ai criteri definiti nel Masterplan elaborato da Comune, Regione e Ferrovie dello Stato per i 450 mila metri quadrati dell’area. Si tratta del Signa Group, sviluppatore immobiliare tra i più importanti d’Europa, la cui solidità è garanzia per la realizzazione dell’intervento nei tempi e con le indicazioni stabilite. Spetta al vincitore infatti redigere la documentazione necessaria a completare l’iter di variante urbanistica per realizzare le opere. A Signa Group sarà garantito un diritto di prelazione sull’acquisto delle aree interessate ad esercitare durante la procedura di vendita.
Tra gli elementi qualificanti del Masterplan, c’è sicuramente l’aspetto legato al miglioramento della qualità viabilistica complessiva del Comune di Verona, con il nuovo HUB intermodale a sud della città; la creazione di un anello circolatorio per rendere più veloce e meno impattante il traffico veicolare di attraversamento interno al parco e di arrivo alla nuova stazione di Verona Porta Verde; la ricucitura della città con un nuovo sottopasso di collegamento tra stradone Santa Lucia e via Albere, un collegamento diretto tra due quartieri vicini, con benefici sostanziali sulla viabilità e sull’inquinamento di tutta la città. Inoltre, parte della superficie totale del parco sarà dedicata alla mobilità dolce, con piste ciclabili quale evoluzione naturale e moderna per migliorare l’ambiente creare un parco vissuto tutti i giorni, in sicurezza e sostenibile.
Si tratta, con gli scali ex FS di Milano, di uno dei più grandi progetti avviati in Italia . Il Gruppo Signa, di capitale austriaco, ha come socio fondatore il finanziere René Benko e come presidente Dieter Berninghaus. E’ stato avviato nel 1999, opera con cinque divisioni, ed ha all’attivo diversi investimenti in Austria, Alto Adige, Germania, Lussemburgo e Svizzera. A Verona, sta curando il recupero dell’area ex Manifattura Tabacchi assieme a due partner italiani: Han Peter Hager e Paolo Signoretti. Il patrimonio del gruppo è pari a 21 miliardi€, mentre il fatturato è di 23 miliardi. Il gruppo possiede la prestigiosa catena tedesca di distribuzione Karstadt, è partner di Eataly di Oscar Farinetti e in Italia possiede Villa Eden a Gardone sul Lago di Garda e a Venezia l’Hotel di Palazzo Bauer. L’impegno per la sostenibilità del Gruppo è certificato dalla partecipazione all’ UN Global Compact, la più vasta alleanza sulla responsabilità d’impresa sia sul versante ambientale che sociale (impegno sui diritti dei lavoratori e lotta alla corruzione).
“Sono stati due anni di lavoro ininterrotto scanditi da tre fattori, il sogno, il tempo e l’opera – ha detto l’ing. Umberto Lebruto AD di FS Sistemi Urbani -. Il primo, è il sogno di cui si parla da vent’anni ma che solo ora, grazie all’amministrazione Sboarina, diventerà realtà. Ovvero la ricucitura di due zone della città fino ad ora separate dai fasci di binari con la creazione di un grande parco integrato nel costituendo Hub di intermodalità di Verona sud. Il fattore tempo, che non che certificare l’impegno con cui Comune, Rfi e Regione hanno lavorato a questo progetto. Era luglio 2019 quando il gruppo tecnico si è riunito intorno al tavolo per mettere nero su bianco la visione di ciò che poteva diventare l’ex Scalo Merci; a fine anno, dicembre 2019, è stato siglato il protocollo d’intesa, nel gennaio 2021 è stata pubblicata la gara per la manifestazione d’interesse, a fine maggio avevamo già i concept dei promotori economici che hanno partecipato. Oggi abbiamo il vincitore, una società di sviluppo immobiliare tra le migliori d’Europa che ha presentato il concept più corrispondente ai criteri definiti nel Masterplan elaborato per i 450 mila metri quadrati dell’area. Ora spetta a lui redigere la documentazione necessaria a completare l’iter di variante urbanistica per poter realizzare le opere, e potrà avvalersi del diritto di prelazione sull’acquisto delle aree quando sarà pubblicata la gara di vendita. Quanto alla realizzazione dell’opera- ha concluso Lebruto -, il sindaco ha nuovamente alzato l’asticella dell’obiettivo. La deadliner esta le Olimpiadi del 2026, ma la volontà è quella di avviare il cantiere il prima possibile per accelerare sugli investitori e la realizzazione degli interventi. Per Ferrovie dello Stato questa è un’opera di grande valore che la città merita”.
Per il sindaco, Federico Sboarina: “La data di oggi segna il passaggio dal sogno alla realtà. Dove il sogno, inseguito da decenni da sindaci e amministratori, è la riqualificazione dell’ex Scalo Merci di Porta Nuova, e la realtà è il grande parco che vi sorgerà entro il 2026. Il l passaggio di oggi “è un mix di tante emozioni, che vanno dall’orgoglio alla soddisfazione fino ad un pizzico di incredulità, per un risultato che sembrava impossibile raggiungere e di cui bisogna davvero andare fieri”.