“La burocrazia fa ‘sparire’ 440 milioni di euro per la realizzazione della terza corsia dell’A4, nei 25 chilometri tra Quarto d’Altino e Palmanova. Una bruttissima sorpresa”. Lo afferma il Capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Raffaele Speranzon. “Penso che sia grave che il Governo non riesca a trovare una soluzione a un disastro infrastrutturale, economico e sociale – commenta il consigliere regionale -Se il problema è relativo alle concessioni, perché non dare il contributo direttamente alla Regione Veneto, o al Friuli Venezia Giulia? Invece di arrendersi alla burocrazia, bisogna attivarsi subito per risolvere i problemi di quella tratta”. “In 10 mesi, ci sono già stati 15 morti e decine di feriti – sottolinea Speranzon -Quotidianamente si registrano code chilometriche con conseguenti disagi per i lavoratori e per i trasporti, che finiscono poi per ripercuotersi anche sulla viabilità secondaria e sulla qualità della vita dei cittadini che vivono nei paesi lungo l’asse autostradale”. “Invece di continuare a riempirsi la bocca di promesse e belle parole – conclude Speranzon – l’Esecutivo nazionale si impegni a destinare al più presto le risorse per l’intervento più importante per la viabilità veneta e del Nord Est”.
Dal governo fanno sapere però che il subentro della società Alto Adriatico spa ad Autovie Venete nella gestione dell’autostrada A4 sta procedendo nei tempi previsti e al momento il ministero delle Infrastrutture “sta ultimando l’attività istruttoria necessaria per acquisire, entro la fine di quest’anno, le valutazioni del Cipess”.
Ciò premesso, “secondo il piano economico finanziario che regola il rapporto concessorio di Alto Adriatico” sarà poi quest’ultima società a dover finanziare la realizzazione della terza corsia “integralmente con i proventi dei pedaggi autostradali. Pertanto “non è prevista l’erogazione di contributi pubblici“. Lo spiega il viceministro alle Infrastrutture Alessandro Morelli, rispondendo ad una interrogazione del deputato democratico Davide Gariglio ieri in commissione alla Camera.
Per quanto riguarda la distribuzione dei dividendi ai soci da parte di Autovie Venete, infine, si tratta di “una decisione assunta dai soci nell’ambito della propria autonomia”, precisa Morelli nella risposta visionata dalla ‘Dire’, che spiega: “preventivamente all’assunzione di detta decisione, il ministero aveva ritenuto opportuno, in qualità di concedente, rappresentare agli organi societari la necessità di far precedere detta delibera da un’approfondita valutazione in ordine alla sussistenza di un’adeguata patrimonializzazione della società, avuto riguardo ai possibili debiti nei confronti dello Stato scaturenti dalla definizione, all’epoca non ancora perfezionata, del rapporto concessorio pregresso”.