Il problema delle polveri sottili o PM10 che inquinano l’aria che respiriamo è da tempo irrisolto. I parametri che stabiliscono i limiti massimi di legge che non devono essere superati vengono sforati sistematicamente in Val Padana e nella Pianura Veneta. Specie d’inverno. I danni alla salute in termini di tumori e malattie dell’apparato respiratorio sono gravissimi. Eppure sembrerebbe un problema irrisolvibile con cui ci stiamo abituando a convivere. Dalle nostre parti mancano i venti che, spazzando la superficie terrestre. Pulirebbero l’aria che invece ristagna a causa delle Alpi che impediscono loro di arrivare sulla pianura fra le più industrializzate, popolate e trafficate del mondo.
Un’idea per risolvere il problema l’ha avuta un veronese, fondatore di Tecnidea Cidue, un’azienda di componentistica meccanica di San Giovanni Lupatoto, Franco Canova, che ragionando in termini di leggi fisiche ha pensato che se si trovasse un sistema per aggregare le terribili particelle che si librano nell’aria che respiriamo, queste precipiterebbero a terra. Basterebbe quindi lavare le strade e il gioco è fatto. Semplice no? Lui dice che il sistema l’ha trovato ed ha anche costruito un prototipo che funziona. Non sarebbe forse il caso che qualcuno lo ascoltasse per verificare se funziona?