Jerry Calà, catanese di nascita, dall’inflessione milanese perché l’età in cui si forma l’accento l’ha passata a Milano ma soprattutto veronese. D’adozione, perché anche se dopo aver passato gli anni della gioventù e della scuola in riva all’Adige ed essersi proiettato sul livello nazionale, Jerry s’è sempre sentito veronese. Al punto che quando ha messo su famiglia si è stabilito definitivamente a Verona. Ed ha scelto Verona per presentare il suo libro scritto con Gino Capone, sceneggiatore di vari film della commedia italiana.
Il romanzo è ambientato nella Cuba degli anni ’90 dove due amici italiani hanno il progetto di trasformare in una discoteca una vecchia fabbrica, ma c’è un imprevisto. Una storia d’amore di uno dei due che scombinerà il progetto. La storia è ambientata nella natura selvaggia e incontaminata dell’isola caraibica, tra sole, mare, musica e ballo. I protagonisti sono Fulvio, l’italiano, un bambinone farfallone e superficiale; Juanita, una bellissima cubana ansiosa di fuggire dal piccolo villaggio di pescatori dove vive, attratta dal nuovo che sembra avanzare nella magica Avana. E infine una lavadora, una lavatrice, un innocente regalo che si trasforma in una sorta di totem malefico e altera la vita serena e pacifica degli abitanti del piccolo villaggio, ma che durante un avventuroso viaggio nella lussureggiante giungla cubana, favorirà la crescita interiore di Fulvio e di Juanita che rivedranno totalmente le loro prospettive di vita.
Jerry Calà e Gino Capone firmano un romanzo divertente e malinconico. Un atto d’amore verso Cuba, con le sue contraddizioni e la sua atmosfera che la colloca al di fuori del tempo. Con la sua diversità dal resto del mondo, con i ricordi del passato post coloniale e con la costante tentazione della vicina società consumistica.
Il romanzo, guarda caso, è stato scritto da due autori che fanno parte del mondo del cinema. Jerry Calà attore, Gino Capone sceneggiatore. Entrambi di successo. Un romanzo che sa molto di sceneggiatura. Quella del prossimo film di Jerry, protagonista della storia nelle vesti di Fulvio, l’italiano farfallone con la sindrome di Peter Pan.