Covid: aumentano contagi e ricoveri. Ci si chiede perché. “Avete visto? – dicono i no-vax- I vaccini non servono a niente!” Non è così. Se qualcuno fra i vaccinato si ammala lo stesso e magari finisce in ospedale la spiegazione c’è. E’ noto che nessun vaccino garantisce l’immunità totale. In medicina il 100% non esiste. Riduce al minimo la possibilità di infettarsi e di contagiare, ma non la annulla completamente. E col passare del tempo l’immunizzazione cala. A maggior ragione con le varianti. Si sapeva fin dall’inizio che un 6% di vaccinati non sviluppa immunità e quindi si può infettare. A questi vanno ad aggiungersi a quei 6 milioni di adulti e 6 milioni di under 12 non vaccinati. Ci sono quindi circa 15 milioni di persone non immunizzate. E questo fa sì che il virus giri. Un altro motivo è la distribuzione disomogenea dei vaccini sul territorio che produce dei cluster dove il Covid si può replicare con più facilità. Contribuiscono alla diffusione del virus anche i tamponi antigenici che producendo false negatività per un 30% inducendo gli inconsapevoli portatori del virus a comportarsi come se fossero negativi. E anche per i tamponi molecolari, più affidabili dei rapidi, la durata della negatività di 48 ore pare eccessiva, perché si sono visti alcuni diventare positivi dopo poche ore. Per questo l’utilizzo sistematico dei tamponi per ottenere il Green Pass ha contribuito alla diffusione dei contagi. Se andiamo a vedere quello che accade nei paesi con meno vaccinati si deduce che le uniche armi che abbiamo contro il Covid sono le vaccinazioni e le misure di contenimento che da noi sono state maggiori che altrove forse perché siamo stati i primi ad essere colpiti. Conclusione: l’obiettivo adesso è fare la terza dose a tutti e ridurre il più possibile il numero dei non vaccinati.