Una Verona dello sport. Dove si può fare attività motoria all’aperto e al chiuso, anche di sera.  E’ quella che intende realizzare, con la sua squadra, Flavio Tosi, che oggi in una conferenza stampa al Liston 12 ha presentato le sue proposte in vista delle Amministrative di primavera.

Un programma permeato su tre filoni: la valorizzazione dei luoghi per lo sport e l’attività all’aperto; la realizzazione di impianti polifunzionali al chiuso sul modello del palazzetto di Quinto realizzato dalla precedente Amministrazione Tosi; l’istituzione di uno sportello unico in Comune dedicato alle associazioni e società sportive per facilitare l’organizzazione di eventi sportivi e sburocratizzare tutti i procedimenti di presa in gestione degli impianti sportivi, con le concessioni d’uso da rendere pluriennali.

Coadiuvato in conferenza stampa dal Consigliere comunale Alberto Bozza, già Assessore allo Sport, dal Presidente degli Ex Calciatori del Verona Francesco Chicco Guidotti (centrale nello sviluppo del programma), dal dirigente in ambito comunale dello sport Sandro Vazzoler e dal responsabile cittadino di Fare Vr  Simone Meneghelli

Tosi ha spiegato: “Innanzitutto vanno sistemati, valorizzati, messi in sicurezza, attrezzati e illuminati tutti quei luoghi meravigliosi che possono diventare impianti a cielo aperto dove praticare attività sportiva, ludica e motoria. Dobbiamo valorizzare il fiume Adige, in particolare garantendo l’accesso e la fruizione delle alzaie, in accordo con il Demanio Fluviale, e restituendo pienamente ai cittadini il parco Adige Nord. Poi ci sono aree verdi e zone che hanno un potenziale incredibile, penso  alla Spianà, tutto il circuito delle Mura, i forti, alcuni spazi delle Torricelle che giacciono abbandonati e le molte vallate e colline attorno a Verona che fanno parte del Comune”. Parallelamente, ha detto Tosi, “c’è l’esigenza di realizzare nelle circoscrizioni che ne sono carenti impianti polifunzionali al chiuso sul modello di quello che la mia Amministrazione ha costruito a Quinto di Valpantena, che è costato 1,5 milioni di euro. Impianti dove si possono praticare tanti sport al chiuso, dalla pallavolo al basket fino alla pallamano“. Tosi poi ha sottolineato la necessità “di istituire uno sportello unico dello sport in Comune, basta lunghe trafile in più uffici, occorre sburocratizzare e facilitare la vita ad associazioni e società sportive, dar loro risposte rapide e certe. Inoltre è giusto dar loro la possibilità di allungare i contratti di gestione degli impianti comunali, in questo modo le associazioni possono attrarre più facilmente sponsor per gli investimenti che apportino migliorie agli stessi impianti. Inoltre il Comune deve garantire una maggiore e più continua manutenzione. Oggi non è così e infatti vediamo molti impianti sportivi in decadenza. Lo sportello unico dello sport aiuterà anche le associazioni a organizzare più agevolmente piccoli e grandi eventi sportivi”.  

Al riguardo il Consigliere comunale Bozza ha detto “che Verona non solo deve tornare a ospitare con più frequenza grandi eventi sportivi, recuperando anche uno scenario unico come l’Arena, in questi anni trascurata sul piano dello sport, ma deve tornare ad assumerne una nuova regia sul piano istituzionale, dialogando con associazioni, imprese, associazioni di categoria, albergatori, corporazione centro storico”. Ma non solo l’Arena, ha detto Bozza, che da Assessore, con l’allora Sovrintende, aveva lavorato a un protocollo per l’utilizzo dell’anfiteatro per finalità sportive d’eccellenza. “In questi anni è mancata totalmente un’idea su come creare luoghi dello sport e di eventi nel vasto patrimonio collinare e murario della città. Vanno creati dei parchi e zone attrezzate per l’attività motoria libera sui bastioni, lungo le mura. Rendiamo il parco nord dell’Adige un luogo a vocazione sportiva e per il tempo libero. E’ possibile attraverso una sinergia tra pubblico e privato in grado di creare impianti sportivi e grandi spazi verdi curati e dedicati al libero svago delle famiglie. Valorizziamo il fiume Adige tra alzaie e navigabilità in un connubio di sport e cultura, così da poter ammirare le bellezze della città da una nuova prospettiva”. Infine Bozza ha annunciato che  nell’ottica della Smart city  “sarà creata una app degli eventi specifica per cultura, spettacolo , sport nella quale cittadini e turisti potranno vedere cosa sta succedendo in quel momento e cosa succederà a Verona nei giorni e nelle settimane a venire, con i servizi necessari e collegati all’evento“.

Guidotti, che ha svolto un ruolo centrale nella sottoscrizione del programma illustrato oggi, ha detto: “Le nostre riflessioni sono nate leggendo uno studio dell’OMS, secondo cui l’81% dei ragazzi dagli 11 ai 17 anni che non fanno a sport sono a rischio in termini di salute. E che il 26% della popolazione adulta (over 18) nei Paesi industrializzati è generalmente inattiva. Noi possiamo incidere a Verona. Riavvicinando l’Amministrazione comunale al mondo della scuola, in particolare a presidi, direttori didattici e insegnanti di educazione fisica. Verona è piena di campioni di tantissimi sport, coinvolgiamoli. Migliorando gli impianti sportivi esistenti e aumentandone il numero, mettendo al centro bambini, ragazzi e persone diversamente abili. Dando maggiore sostegno alle associazioni sportive dilettantistiche, molte delle quali oggi sono in difficoltà. Questo dovrà fare la prossima amministrazione comunale, molte politiche si possono attuare anche con costi limitati poiché Verona dispone già di un grande patrimonio sportivo che va solo valorizzato al meglio“.

Vazzoler, che da dirigente esperto ha coadiuvato Guidotti nella stesura del programma, ha ribadito come sia determinante “creare un unico ufficio per autorizzare gli eventi sportivi, io lo chiamo lo sportello delle autorizzazioni. Occorre sveltire, sburocratizzare, semplificare la vita a chi vuole creare e sviluppare sport per la città. Oggi associazioni e società sportive girano continuamente gli uffici alla ricerca di mille autorizzazioni, questo ne scoraggia molte“.

Meneghelli ha spiegato che queste idee sono nate dopo un confronto con associazioni, quartieri e cittadini: “In questi anni abbiamo raccolto tante segnalazioni, registrando molte criticità. Molti impianti sportivi hanno bisogno di manutenzioni straordinarie. Le associazioni e le società sportive inoltre ci chiedono contratti di concessione degli impianti comunali più duraturi, la concessione d’uso deve diventare pluriennale. Le società sportive dei quartieri sono il cuore e i polmoni dello sport veronese, molte sono rimaste chiuse anche dopo la prima ondata di pandemia proprio a causa di queste criticità, un amministratore deve invece impegnarsi per farle vivere sempre“.