Nel 1962 usciva nei cinema italiani “L’eclisse” di Antonioni, con una scena di Monica Vitti all’interno del museo di Storia naturale, davanti ai fossili di Bolca. Sessanta anni dopo Verona è il primo socio ad entrare nella Veneto Film Commission, proprio a pochi giorni dalla scomparsa dell’attrice. Verona cala un asso per valorizzare la sua attitudine ad essere ‘set a cielo aperto’. Così come per attrarre nuove produzioni e promuovere in maniera sinergica l’industria di settore e il turismo. Verona entra così nell’assemblea dei soci sostenitori della fondazione creata nel 2019 dalla Regione Veneto. Parteciperà quindi a scelte e strategie in tutti gli ambiti di azione, dalla promozione alla formazione, dalla consulenza resa alle imprese cinematografiche e agli operatori di settore, fino alla partecipazione nei festival. L’ingresso del Comune di Verona nella Veneto Film Commission contribuirà a promuovere la conoscenza del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico locale, e a favorire la crescita della competitività del territorio, creando le condizioni per attirare ancora di più le produzioni cinematografiche, televisive e pubblicitarie italiane ed estere.
Solo nel 2021 sono state 83 le autorizzazioni concesse per girare sul territori scaligero, dalle trasmissioni televisive ai filmati industriali. Due i film: “Love in the villa” e “Il ritorno di Casanova”. Ben 11 gli spot pubblicitari, dal servizio fotografico per il film “West side story” di Steven Spielberg, alla promozione di nuove auto elettriche, giovanili e adatte ai centri storici, fino alle campagne delle compagnie telefoniche nazionali. E poi 10 videoclip di altrettanti cantautori, uno dei quali dedicato a Romeo e Giulietta. Sette i cortometraggi, tra cui “Dove finiscono i mandarini” diretto dalla regista Valentina Zanella, e altrettanti i docufilm, dei quali uno dedicato ad una blogger diversamente abile e, quindi, al tema dell’accessibilità urbana e all’importanza di abbattere le barriere architettoniche. Un totale di 14 trasmissioni hanno girato a Verona, come “Viaggio nella grande bellezza” con Cesare Bocci, tra le strade scaligere per raccontare i grandi amori della storia. Così come quelle girate in Arena per il concerto de Il Volo, per la prima del Festival Lirico con il maestro Muti e per l’opera commentata da Pippo Baudo. Hanno fatto il giro del mondo anche le riprese dei grandi eventi, tra cui Mille Miglia e Giro d’Italia. Quasi una trentina i droni che sono stati autorizzati a sorvolare la città per riprendere Verona dall’alto, frame ormai virali come le foto dei monumenti illuminati di diversi colori per sostenere le associazioni nazionali e la ricerca medico-scientifica. Hanno lavorato nel Comune di Verona, artisti come Toni Servillo, Fabrizio Bentivoglio, Matteo Bocelli, Zucchero Fornaciari.
Questa mattina, all’annuncio dell’adesione, erano presenti il sindaco Federico Sboarina, l’assessore regionale alla Cultura Cristiano Corazzari, l’assessore comunale alla Cultura Francesca Briani e, per la Veneto Film Commission, il presidente Luigi Bacialli e il direttore Jacopo Chessa. Presente anche il consigliere veronese della Fondazione Vittorio Dalle Ore. “Verona, come mi disse Salvatores, è un set cinematografico a cielo aperto, le sue bellezze e il suo patrimonio storico-artistico sempre più attraggono produzioni provenienti da ogni angolo del mondo, anche grazie alla visibilità che l’Arena, nostro palcoscenico internazionale, ha dato negli ultimi anni alla città con i grandi eventi e gli spettacoli in mondovisione – ha detto Sboarina -. Questa collaborazione creerà un canale strutturato e preferenziale che metterà a frutto questo nostro potenziale. E darà vita a una sinergia nuova tra Verona e l’industria cinematografica. Attrarre nuove produzioni significa non solo amplificare l’immagine di Verona quale volano del turismo e di cultura, ma anche creare un indotto parallelo che alimenta l’economia cittadina nel resto dell’anno. Troupe, attori, maestranze che restano in città sono fonte di reddito per le nostre attività e imprese”.