Il sindaco, accompagnato dal direttore generale del Comune Fabio Gamba e dall’assessore alle Partecipate Stefano Bianchini, ha annunciato oggi la decisone della giunta di passare dalla sospensiva alla revoca del project di Amia. La proposta di delibera di per arrivare alla gestione “in house” sarà calendarizzata oggi dai capigruppo della maggioranza per essere discussa ed approvata dal Consiglio Comunale, prevedibilmente giovedì prossimo.
Tale decisone fa parte di un percorso attivato dal comune sulle aziende partecipate che ha visto la fusione della più grande azienda pubblica veronese, l’Agsm, con la vicentina Aim, e la messa in sicurezza di altre, come la Fondazione Arena, che ereditata dall’amministrazione Tosi sull’orlo del fallimento è ora una delle partecipate più attive, soprattutto per quel che riguarda l’indotto.
“Con la revoca del project di Amia, diamo il via al percorso per arrivare entro fine anno all’in house – ha detto il sindaco -. È un’operazione necessaria per garantire l’efficienza del servizio, del quale usufruiscono 260 mila veronesi, così come il futuro dell’azienda pubblica e la tranquillità dei circa 600 dipendenti, e quindi di altrettante famiglie. Un percorso sostenibile dal punto di vista economico-finanziario per il Comune di Verona. Una svolta per tutti quei lavoratori che dal 2013 vivono nell’incertezza. La raccolta rifiuti e la gestione del verde devono rimanere della città. non possiamo correre il rischio che una gara li metta in mano a società diverse. Il project, che qualche alchimista della precedente Amministrazione aveva pensato, avrebbe determinato un bagno di sangue, in primis per l’azienda e i lavoratori che avrebbero dovuto fare i conti con offerte aggressive di soggetti terzi, e poi per le casse comunali. Ci saremmo trovati a dover scegliere se perdere la nostra azienda o se esborsare cifre milionarie per affidare il servizio ad Amia. Un dramma occupazionale o economico. Negli ultimi anni abbiamo messo mano alle nostre partecipate mettendo in sicurezza situazioni che prima erano sull’orlo del precipizio e generando utilità”.
Con la revoca del project parte il timer per la gestione dell’Amia “in house” entro il 31 dicembre di quest’anno. Il percorso prevede la costituzione di una nuova società che garantirà il posto di lavoro a tutti i lavoratori di Amia dando sicurezza alle rispettive famiglie. E questa era una delle principali preoccupazioni del sindaco che ora finalmente può vedere risolte.
La prospettiva, anche alla luce dell’avvenuta fusione Agsm-Aim, è quella che in futuro la raccolta dei rifiuti sarà svolta dalla nuova azienda “in house” mentre lo smaltimento, che prevede fra l’altro la produzione di energia, verrà lasciato all’Agsm-Aim.
Fabio Gamba ha anche precisato che si sta valutando l’esborso che coinciderà nei termini di capitalizzazione della società e che non ha senso oggi dare dei numeri che dovranno uscire dalle perizie. In ogni caso l’operazione, finalizzata al mantenimento del servizio, è dal punto di vista finanziario più che sostenibile dal Comune di Verona. “Verrà costituita una nuova società che avrà il perimetro attuale di Amia e alla quale verranno trasferiti lavoratori, beni e mezzi – ha aggiunto Gamba -. La nuova azienda dovrà essere iscritta al registro Anac per le società affidatarie dei servizi pubblici, il tutto coerentemente con il piano di bacino dei rifiuti. Attenzione e cura saranno riservate al preservare gli equilibri sia aziendali che dell’efficienza del servizio reso al territorio”.