Non è uno scherzo. Dal 22 ottobre al 7 novembre a Verona ci sarà il Bacanal del gnoco. Ma come, uno si chiede, non siamo mica a carnevale? Che cos’è questa storia che si fa carnevale ad ottobre? Che senso ha? Se il Bacanal del gnoco fa parte della tradizione, la tradizione deve seguire. Altrimenti perde la ragion d’essere, retrocede da fatto culturale a banale mascherata. Perde la sua poesia, passa da espressione della cultura popolare a banale festa di piazza. Lecita, per carità, ma vuota e sostanzialmente abusiva da un punto di vista folcloristico e culturale.
Sarebbe curioso capire che cos’è che ha spinto gli organizzatori a voler far carnevale ad ottobre e perché non sono riusciti ad aspettare la data canonica che da secoli cade l’ultimo venerdì di carnevale, poco prima della Quaresima. Di solito in febbraio o marzo.
Sarebbe curioso capire perché addirittura per due settimane. Per recuperare i Bacanali perduti causa Covid? E non conoscono il detto, non proprio veronese, ma sempre valido e arguto, “passata la festa, gabbato lu santo”?