Assemblea a porte chiuse di Fratelli d’Italia stamattina al Crown Plaza. Presenti, oltre a dirigenti, eletti e amministratori del partito, Francesco Lollobrigida, capogruppo alla Camera e vice-Meloni, il responsabile provinciale Ciro Maschio, il coordinatore regionale De Carlo e il sindaco di Verona Federico Sboarina. All’ordine del giorno l’analisi e le prospettive elettorali di qui alle comunali del 2022 a partire dalle prossime provinciali. Elezioni che dopo la riforma “all’italiana” delle Province cui non partecipano i cittadini, ma i consiglieri comunali con voto ponderato.
Ciro Maschio, coordinatore provinciale, ha posto come punto cardine l’unità del centrodestra, condizione essenziale per vincere sia Verona, sia livello nazionale. Ma l’unità del centrodestra non può essere a intermittenza. E siccome Fratelli d’Italia, come ribadito da Lollobrigida, considera oggi Tosi fuori dalla coalizione, la condicio sine qua non per stare tutti assieme è la sua esclusione sia a livello provinciale sia in vista del 2022. Maschio ha confermato che la scelta di Sboarina come candidato non è in discussione. E su questo tutti gli intervenuti si sono dichiarati d’accordo. In particolare la scelta è stata supportata dal consigliere regionale Daniele Polato, che sostiene la candidatura Sboarina non solo perché ha fatto bene, ma perché è uscente. E le elezioni del 3 ottobre hanno dimostrato che i sindaci uscenti vengono riconfermati e vincono.
A Verona nel 2022 bisogna puntare ad una vittoria al primo turno, ha ricordato il coordinatore regionale De Carlo. Tutti gli interventi hanno sottolineato la grande crescita del partito che direttamente o attraverso candidati civici di riferimento ha ottenuto ottimi risultati sul territorio. A dimostrazione che Fratelli d’Italia è un partito ormai strutturato e pronto ad affrontare qualsiasi sfida, locale e nazionale. I dirigenti di FdI sono tranquilli. «La scelta del candidato sindaco di una città importante come Verona avverrà sul tavolo nazionale- ha affermato il numero due del partito Lollobrigida- e lì prevarrà la logica dell’unità della coalizione e la regola della riconferma degli uscenti».