(aggiornamento ore 17.06) Andrea Bassi, assessore del Comune di Verona all’Edilizia Privata, al Patrimonio e all’edilizia sportiva questa mattina ha annunciato con questo post su Facebook le dimissioni dalla giunta Sboarina.
“Questa mattina, a testa alta e con la coscienza pulita, ho rassegnato le dimissioni per motivi personali dalla carica di assessore del comune di Verona. Grazie a tutti per il supporto e per il sostegno.
Andrea Bassi”
Le dimissioni “per motivi personali” sono la conseguenza dello scontro avvenuto nella riunione Giunta di una settimana fa con l’assessore allo Sport Filippo Rando, della Lega, in quanto Bassi non aveva gradito che avesse destinato dei finanziamenti alcune associazioni sportive senza che lui ne sapesse niente. A distanza di una settimana arriva l’annuncio delle dimissioni arrivate nelle mani del Sindaco nel primo pomeriggio.
Bassi era stato nominato assessore dal 23 novembre dello scorso anno e si era dimostrato fin da subito un ottimo assessore, anche grazie alla sua esperienza politica.
“In politica come nella vita ci sono momenti difficili ed inaspettati. La scelta dell’assessore Andrea Bassi è una scelta di una persona onesta, coerente e leale, oltre che di un amministratore serio e preparato. Una scelta coraggiosa e trasparente, abbastanza rara ed inusuale nello scenario politico attuale. Bassi continuerà ad essere un amico, una preziosa risorsa per il nostro movimento”. In una nota il movimento Verona Domani esprime la sua solidarietà, stima e vicinanza nei confronti del suo assessore Andrea Bassi, dopo che lo stesso ha consegnato questa mattina le dimissioni, dopo un’accesa polemica e diversità di vedute con il collega di Giunta Filippo Rando.
“Si potrà sempre sbagliare nella vita, da uomini genuini si riconoscono gli errori e si provvede a rimediarvi. Bassi resterà un compagno di viaggio importante per il futuro di Verona Domani e certamente non lo abbandoneremo mai. Siamo sempre stati leali al voto dei cittadini che ci hanno dato fiducia all’interno di questa coalizione, premiando la nostra lista (lista che nel 2017 risultò la più votata alle amministrative). Una lista civica che mai ha messo in difficoltà il Sindaco, le sue scelte e la sua amministrazione, neanche nei momenti di duro “scontro”, quando ci vennero tolte ingiustamente posizioni in giunta e venne scientemente operato un “ratto dei consiglieri” nei confronti del nostro gruppo. Una leale collaborazione che non verrà sicuramente meno neanche in questa inaspettata situazione che si è venuta a verificare”.
Verona Domani replica inoltre al consigliere Michele Bertucco (qui di seguito le sue dichiarazioni). “Il leader di Sinistra in Comune appare ossessionato dalle vicende e dalle dinamiche interne della maggioranza, non perdendo mai l’occasione di analizzare “con metodi scientifici” e con la solita arroganza e superficialità il destino dell’amministrazione, dall’alto del suo percorso politico-amministrativo che ha accompagnato i suoi successi elettorali degli ultimi anni. Rimaniamo infine fortemente convinti che l’onestà intellettuale e la coerenza dimostrate da Bassi alla lunga pagheranno. I galantuomini, nella vita, come in politica, alla fine vincono sempre, a differenza dei furbetti della carega e del quartierino”.
Immediate le prese di posizione delle opposizioni. Per Michele Bertucco, Sinistra in Comune: «Non si è mai visto un assessore dare le dimissioni per una giunta un po’ animata e su una delibera da 40 mila euro, pertanto il Sindaco è chiamato a spiegare che cosa sia accaduto realmente e fino a che punto Rando e Bassi abbiano alzato i toni. Soprattutto da parte di quest’ultimo sarebbero volate parole grosse all’indirizzo dell’ormai ex collega.
La gestione dello scontro – aggiunge Bertucco – da parte dei partiti di maggioranza è stata da manuale: il Sindaco si è chiuso nel suo barilotto tornando a recitare la parte del pesce in barile, appunto; Verona Domani ha immediatamente mollato Bassi per non entrare in contrasto con chi le tende il cibo mentre la Lega attende sorniona che si calmino le acque per raggiungere il proprio obiettivo. Una cosa è certa: complice la mancanza di polso del Sindaco, ogni occasione è buona per i componenti di questa disgraziata maggioranza che governa la città da quasi 5 anni per creare scompiglio: Fratelli d’Italia resta in contrasto con la Lega. Il candidato Sindaco del centrodestra verrà imposto con una decisione dei livelli nazionali dei partiti senza tener in conto la specifica situazione veronese. Verona Domani resta alla finestra per capire quale sarà il carro vincente. Da tutto questa confusione è la città ad uscirne ammaccata e indebolita nella credibilità».
Per Tommaso Ferrari, di Traguardi: «Le dimissioni di Andrea Bassi da assessore del Comune di Verona sono la prova più tangibile dello sgretolamento progressivo della maggioranza alla vigilia delle elezioni, con il Sindaco incapace di sanare i dissidi fra i suoi e che assiste inerme al redde rationem fra Lega e Fratelli d’Italia/Verona Domani. Non siamo di fronte a un caso isolato, ma all’essenza di una maggioranza senza progetti o visioni comuni, tenuta insieme solo dalla volontà di conservare il potere. I risultati li abbiamo visti negli ultimi quattro anni: faide continue e giochi di palazzo, mentre la città resta immobile. Possono davvero immaginare di riproporre questa pessima ricetta ai veronesi per altri cinque anni?».
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani del PD rincarano la dose: «L’abitudine di Rando di distribuire soldi a pioggia l’avevamo messa in rilievo prima delle elezioni regionali 2020 quando l’assessore aveva chiesto ad alcune associazioni del territorio le liste degli iscritti per elargire dei contributi per il Carnevale… a settembre, dunque fuori stagione. Ma è lo stesso modus operandi a cui ci ha abituato anche la Lega di Verona con l’unica differenza che, non avendo più il “carro” delle aziende partecipate, ora fa tutte le sue operazioni dall’interno della giunta.
Allora il Sindaco sia chiaro e venga in Consiglio a spiegare le ragioni della rottura con Bassi che non sono ancora state esplicitate e che sono a dir poco irrituali: lo scontro e la rottura di giunta si sono consumati sull’opportunità di continuare a dare contributi a pioggia, senza bando e senza progettualità sottostanti? Scorrendo la proposta di delibera “incriminata” si può leggere una sfilza di cifre accanto ad una sfilza di nomi di associazioni senza che venga indicata la finalità o la progettualità a cui i soldi devono essere destinati. Sboarina sia chiaro: all’opposizione viene detto che non sono opportuni emendamenti coi nomi delle associazioni da finanziare ma questa regola di buon gusto sembra non valere per la giunta comunale. E’ così che stanno le cose?
Il Sindaco sia sincero e intellettualmente onesto almeno negli ultimi sei mesi di mandato: cosa ne pensa di questo modo di fare di elargire soldi a babbo morto sotto forma di contributi o sponsorizzazioni? Non era stato proprio lui a promettere di dare un taglio a questa cattiva abitudine della politica? Da che parte sta il Sindaco? Con Bassi è il quarto assessore della sua giunta che salta: prima Fontana e Polato che avevano giurato amore eterno alla città ma sono saltati sul primo treno per Roma e per Venezia, e più di recente Edi Maria Neri, defenestrata nell’ambito di un rimpasto di giunta».