I contagi dilagano. A Verona, in Veneto, in tutt’Italia e in Europa anche di più. E’ l’effetto Omicron, la variante più contagiosa ma fortunatamente meno pericolosa perché questo tipo di Cooronavirus preferisce starsene nelle vie aeree superiori e meno frequentemente arriva in quelle basse. Quindi meno bronchiti e polmoniti. Soprattutto per vaccinati. Perché per quelli che non hanno immunità, per i no-vax il pericolo rimane. Cambia il Covid e cambia anche la strategia per combatterlo. Il vaccino rimane sempre l’arma principale. Cambiano le regole. Non tanto per i comportamenti di base che restano sempre gli stessi. Ma con alcune varianti. La mascherina va usata anche all’aperto. Questo lo sapevamo. Ma nei luoghi chiusi, mezzi pubblici compresi, ci vuole la Ffp2, che protegge anche chi la porta, mentre la chirurgica protegge solo gli altri. Il Super Green Pass è stato esteso ai mezzi pubblici.
E poi, come scritto in altra parte de L’Adige, ci sono le nuove norme per la quarantena. Chi ha fatto la terza dose e sta bene, anche se entrato in contatto con un positivo, non dovrà stare in quarantena. Anche perché ormai i positivi sono talmente tanti…Tanti che a questo punto diventa anche inutile continuare a fare tamponi su tamponi, che tra l’altro rappresentano anche un costo notevole per il Servizio Sanitario Nazionale. Ed è anche diventato impossibile fare il tracciamento dei contagi. Quindi è inutile che la gente vada a farsi il tampone se sta bene. Che lo faccia solo se ha sintomi che gli fanno venire il dubbio di aver preso il Covid.
Tutto giusto quello che è stato deciso dal governo. Manca però una cosa. Un momento fondamentale: quello dei controlli. Chi controlla che tutte queste belle regole vengano rispettate? Nessuno. Finora nessuno. Abbiamo visto tutti che nelle stazioni, negli aeroporti, nei bar, nei ristoranti i controlli non esistono. Tutto è lasciato all’autodisciplina. Materia in cui notoriamente gli italiani non sono fortissimi!