“Di questo passo, il Veneto rischia la zona arancione il 10 gennaio”. Questo ha detto oggi Zaia facendo il punto sulla situazione Covid.
“L’incidenza è a 610 casi ogni 100mila abitanti. Il tasso di occupazione delle terapie intensive è al 18%. In area non critica, in ospedale, l’occupazione è al 19%. Tra 11 punti, si va in zona arancione. Ieri eravamo al 18%, di questo passo attorno al 10 gennaio arriviamo al 30% di occupazione che ci porta in zona arancione”.
”Se oggi siamo aperti – continua Zaia- è perché la vaccinazione ha avuto effetti positivi. Quasi l’80% dei ricoverati in terapia intensiva sono non vaccinati, in area medica 1 paziente su 2 non è vaccinato” ma questo dato che viene sbandierato dai no-vax non significa niente. Perché se riconsidera che il 90% degli italiani è vaccinato, conferma ulteriormente che a finire in ospedale è quel 10% di non vaccinati.
“Sono state inoculate oltre 51mila dosi di vaccino nelle ultime 24 ore, la maggioranza sono state booster – ha riferito Zaia – per un totale di booster di oltre un milione.”
“Noi abbiamo un numero di casi quotidiani – ieri quasi 9000 – assai superiori alla punta massima del dicembre 2020, che è stato il periodo peggiore in Veneto. Nonostante i malati siano il doppio l’ospedalizzazione è di un terzo circa, bassa rispetto ai casi che abbiamo. L’altro dato importante è rappresentato dalla mortalità: non abbiamo 200 morti al giorno come succedeva l’anno scorso. Cosa è accaduto? Abbiamo somministrato oltre 9 milioni di vaccini, l’87% dei veneti si è vaccinato. Se così non fosse saremmo già chiusi. Uno su due in area medica sono non vaccinati, e i non vaccinati sono il 13% della popolazione veneta. Senza i no vax ricoverati saremmo in area bianca”.