(di Stefano Cucco) Nella frazione di Spinimbecco a Villabartolomea verrà costruito un nuovo asilo nido. E’ stato approvato dal Consiglio Comunale, infatti, il progetto di fattibilità tecnica ed economica inerente la realizzazione della struttura e, contestualmente, è stata adottata anche una variante urbanistica. Per la costruzione dell’asilo nido l’Amministrazione Comunale, guidata dal primo cittadino Andrea Tuzza (nella foto primoweb) conta di poter utilizzare i fondi messi a disposizione dal Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza).
Pertanto, le tempistiche risultano essere molto strette. “L’area su cui noi andremo a costruire l’asilo nido”, spiega Tuzza, “non è di proprietà del Comune, come è, invece, richiesto per partecipare all’apposito bando. Pertanto bisogna attivare un iter che ci mette a disposizione 60 giorni di tempo. Intanto, c’è stato uno scambio di missive con l’Istituto diocesano per il sostentamento del clero, che si è reso disponibile a cedere l’area, ad un prezzo che loro considerano minimale ma comunque sufficiente. Al riguardo, prosegue il sindaco, “abbiamo fatto una perizia e ci è stato confermato che la richiesta che ci è stata è sostanzialmente congrua”.
“Questo progetto”, riferisce Serena Campolongo, consigliere comunale con delega a Scuola dell’Infanzia e Famiglia, “è nato da una esigenza che ci è stata palesata quattro anni fa, all’inizio del nostro mandato, sia dal personale dell’asilo nido sia da quello della scuola dell’infanzia. Al momento il problema più grande sta nella mancanza di spazi adeguati”. “Abbiamo pensato”, prosegue Tuzza, “ad un asilo nido più grande di quello attuale, con un numero di posti che va dai 20 ai 25. Quello che ci interessa è essere attrattivi per le famiglie che risiedono al di fuori del nostro Comune”.
Durante il Consiglio comunale Mirko Bertoldo, capogruppo di “Liste unite” ed ex vicesindaco, ha manifestato perplessità per la scelta del terreno. “So che l’area dove sorgerà l’asilo nido verrà pagata 13 euro al metro quadrato. Non si potevano trovare altre formule e altre possibilità?”. “Non era possibile comprarlo come terreno agricolo”, ha risposto Tuzza, “in quanto il confinante, essendo un agricoltore, vanta un diritto di prelazione. Gli basterebbe, pertanto, offrire un centesimo in più rispetto a noi per ottenere il terreno, e, così, perderemo un’opportunità importante. La via intrapresa è quella giusta”.