Il commissario tecnico della nazionale Roberto Mancini ha fatto le convocazioni per la rosa di giocatori che dovrà giocare ai play-off per la qualificazione ai campionati mondiali del Qatar. La novità è che ha ripescato Mario Balotelli, il centravanti un po’ bizzoso anche se bravo il cui carattere lo ha penalizzato pesantemente nella carriera da professionista e lo ha tenuto fuori a lungo dalla nazionale.

La nota che però interessa noi veronesi è che fra i 30 convocati non c’è neanche un giocatore dell’Hellas. Eppure è nona in classifica e gioca molto bene. Viene allora automatico da chiedersi come mai. La risposta, ovviamente, la dovrebbe dare il tecnico azzurro, ma con un piccolo sforzo di ragionamento ci possiamo arrivare anche noi da soli. 

E’ vero che il Verona esprime un ottimo calcio e consegue anche dei buoni risultati. Ma è anche vero che le punte di diamante della squadra sono tutti stranieri, a cominciare dal “ciolito” Simeone, che già gioca nella nazionale argentina, per passare a Barak, nazionale ceco, a Lazovic, nazionale serbo, a Tameze, camerunese con cittadinanza francese. 

Ci sono anche dei bravi italiani, come Faraoni o Caprari, ma i loro ruoli sono già occupati.

Ecco allora la risposta alla domanda che sorge leggendo i nomi dei 30 convocati da Mancini.

Ma di risposta ce n’è anche un’altra. I risultati di tutto rispetto del Verona dipendono, più ancora dalle individualità dei bravi nazionali esteri e degli altrettanto validi giocatori italiani, dal complesso del gioco che Tudor è riuscito a impostare. E’ il collettivo, l’intesa, l’impegno, lo spogliatoio quello che oggi fa dell’Hellas una delle migliori squadre del campionato.