(di Gianni De Paoli) L’intervista del Papa a Canale 5 ci ha mostrato un uomo alla mano, che non si pone come autorità mondiale, ma risponde con parole semplici. E’ la caratteristica di questo Papa. “Questo” perché per la prima volta nella storia, o quantomeno dopo tanti secoli, di Papa ce n’è un altro che vive a pochi chilometri. E’ Benedetto XVI, al secolo Joseph Ratzinger, dimessosi misteriosamente sette anni fa. Un grande intellettuale, ma privo di queste doti comunicative che permettono a Francesco di stabilire facilmente un rapporto con chi lo guarda in tv.
Inevitabile che parlasse del Covid. “Niente sarà più come prima – ha detto – come sempre accade dopo ogni crisi. E poiché “nessuno si salva da solo” dobbiamo pensare col “noi” e non con l'”io” dell’egoismo, perché il virus lo dobbiamo battere tutti assieme. E’ uno scandalo sapere che in un momento tanto grave ci sono persone che pensano alle vacanze! Per uscire da questa situazione dobbiamo obbedire alle autorità e fidarci di quello che ci dicono i medici. Ragion per cui anche lui farà il vaccino, che ha definito “un dovere etico”. “Mi sono già prenotato” ha precisato, tanto per far capire che nella lotta alla pandemia non ci devono essere corsie preferenziali.
E ha anche avvisato: attenzione, nelle crisi c’è sempre chi se ne approfitta. Gli usurai, per esempio. Accenno non casuale, che si presta a interpretazioni che non faranno piacere a certi ambienti della finanza. E qui esce il Bergoglio argentino, vicino alle istanze del sud America, dove gli assetti sociali ed economici rendono più profondo solco fra la Chiesa e il capitalismo. Secondo Francesco i politici devono lavorare tutti assieme adesso, non è il momento di fare le elezioni. Interferenza? Depende…
Nella seconda parte dell’intervista il Papa ha denunciato la “cultura dello scarto“. Scarto che riguarda l’emigrazione, che va risolta a monte, ma nel frattempo “non si può lasciare annegare le persone”. Scarto che riguarda anche l’aborto, definito un problema umano e scientifico, non religioso. Abortire è come affittare un sicario per uccidere una vita, ha spiegato, che va sempre rispettata, anche quand’è alla fine. Ci vuole la fede, ha confermato Francesco, che è un dono di Dio. Un concetto espresso con semplicità, com’è da lui, ma che in realtà rappresenta una pesante questione teologica. Roba da papi.