Il sindaco Federico Sboarina e l’assessore all’Istruzione e al Personale Daniela Maellare hanno incontrato, questa mattina in piazza Bra, il personale dell’Agec in sciopero, insieme ai rappresentanti sindacali di Flaica Cub, Cisl, Cgil, Uil, Csa Ral e Rsu aziendale Agec. Lo stato di agitazione è stato proclamato dai sindacati che denunciano una sostanziale inerzia dei vertici aziendali Agec nei confronti delle istanze sollevate dai lavoratori a partire dallo scorso 22 ottobre. Richieste che vertono su tre problematiche specifiche: progressioni economiche, salario accessorio, Fis.

Una questione che si trascina da tempo e per la quale il sindaco, lo scorso 27 novembre, aveva formalmente invitato presidente e direttore Agec, rispettivamente Roberto Niccolai (nella foto) e Marco Peretti, a riprendere la trattativa al fine di ripristinare il corretto proseguo delle relazioni sindacali. Nella stessa nota inviata via mail, il sindaco evidenziava come “uno sciopero del personale addetto ai servizi destinati ai nostri cittadini più giovani sarebbe estremamente dannoso per le famiglie”.

“La situazione delle relazioni sindacali all’interno di Agec – sottolinea il sindaco Sboarina – passa ora nelle mie mani. I vertici aziendali non hanno ristabilito relazioni sindacali di confronto come avevo chiesto, non facendo rientrare lo stato di agitazione. Delego quindi l’assessore Maellare a rapportarsi coi vertici sindacali, per raggiungere quanto prima una risoluzione dei problemi per andare incontro alle richieste dei lavoratori”.

“L’ambito dell’infanzia e della gestione dei servizi di asili nido fino alle scuole elementari – precisa l’assessore Maellare – rappresenta un settore particolarmente delicato, in cui è bene venga mantenuto un positivo ambiente di lavoro. Un dipendente sereno e soddisfatto eroga un servizio migliore che è destinato ai bambini. Bisogna quindi evitare di creare tensioni all’interno della struttura educativa, oltre che ascoltare i lavoratori”.

Sulla vicenda interviene anche Michele Bertucco: «Come Amia, anche Agec è in cerca di un futuro. Al di là delle rivendicazioni sindacali che portano i dipendenti della azienda speciale a scioperare anche a causa del peggioramento delle relazioni sindacali con il nuovo direttore generale, Agec vive da anni una profonda crisi di identità: i debiti accumulati con l’acquisto delle farmacie e una gestione non ottimale delle attività frenano lo sviluppo del settore immobiliare. Inoltre, il piano di internalizzazione delle mense, che come Verona e Sinistra in Comune ci vede d’accordo, è stato messo un dubbio dai stessi revisori dei conti che non vedono i necessari spazi di manovra dal punto di vista finanziario. In questa situazione di stallo operativo e di deterioramento delle relazioni sociali e sindacali un’amministrazione seria inietterebbe nell’azienda i fondi necessari per prepararsi ad affrontare l’emergenza abitativa quando prima o poi finirà la moratoria sugli sfratti; si preoccuperebbe della sostenibilità del piano di internalizzazione delle mense. Farebbe insomma tutto quanto è necessario e dovuto per rimettere la propria azienda sui giusti binari».