(di Marco Danieli) Anche a Verona, come in tutte le città del Veneto, il coordinamento degli studenti medi ha organizzato una manifestazione per chiedere che vengano riprese subito le lezioni in presenza. Una quarantina fra studenti, insegnanti e genitori si sono radunati in pazza Bra davanti alla scalinata del Municipio per manifestare la volontà di tornare alla scuola.
“Siamo stanchi di passare ore e ore davanti a uno schermo. Vogliamo tornare alla normalità” ha detto una ragazza che ha voluto essere presente alla manifestazione nonostante la pioggia battente. “NO DAD!” è uno degli slogan ripetuti dai ragazzi, dove DAD sta per didattica a distanza.
E’ ormai troppi i mesi, da quando è iniziata la pandemia, prima durante il lock down, poi con la seconda ondata, che i ragazzi sono isolati nelle loro case, privati di quelle relazioni con i loro coetanei che sono, al pari delle lezioni, elemento essenziale della formazione. Ora non ne possono più ed hanno deciso di mettere in atto una nuova forma di protesta: lo sciopero della DAD.
In tempi normali lo sciopero consisteva nel disertare le aule scolastiche. In tempo di pandemia avviene il contrario. Si disertano le lezioni a distanza fatte sul pc perché si vuole tornare a scuola. Anche questa forma di protesta dà la misura di quanto sia paradossale la situazione che i ragazzi stanno vivendo. Questo vale per loro, per le famiglie e i professori. Ma vale anche per tutti gli altri italiani che vorrebbero tornare alla vita normale. Ma il virus c’è. E questo non possiamo ignorarlo.