(di Marco Danieli) E’ ripartito il cronometro per la corsa alla fine dei lavori nei cantieri della filovia. Questa mattina, qui il nostro video, il sindaco Federico Sboarina e il presidente dell’AMT Francesco Barini, hanno annunciato l’inizio dei lavori. Lavori che sono frutto dell’accordo transitivo firmato il 4 gennaio con AMT, con l’obbligo e l’impegno da parte dell’ATI di terminare i lavori entro la metà di maggio.

Francesco Barini, presidente di AMT puntualizza: “il progetto è ancora quello vecchio, i 1000 giorni disponibili sono quelli del vecchio contratto, le tempistiche sono ripartite, il timer labbiamo fatto ripartire unaltra volta e sono certo che troveremo il mezzo più adatto nel giro dei 1000 giorni successivi al completamento di tutti i cantieri. I mezzi oggi sono ancora quelli filoviari che sono stati concepiti dal progetto che abbiamo ereditato dallamministrazione precedente. Non si esclude la possibilità di effettuare delle varianti”.

Il sindaco Federico Sboarina ha dichiarato: “è un progetto che noi ci siamo trovati a dover gestire con le difficolta che poi sono subentrate nel rapporto con l’ATI, difficoltà che abbiamo risolto. Le aziende e il progetto vengono da molto lontano. Oggi abbiamo la possibilità di fare un tavolo a tre per valutare dei miglioramenti volti a rendere il progetto un effettivo vantaggio per viabilità e mobilità della città. I lavori devono essere fatti nel modo più veloce possibile per non creare il minor disagio possibile ai cittadini, fino ad ora non è successo, ma succederà da oggi in avanti”.

Polemico il commento di Michele Bertucco, Sinistra in Comune: «Sboarina e Barini ci confermano sulle orme dell’ex Sindaco Tosi e dell’ex assessore Enrico Corsi che del filobus continuavano ad inaugurare cantieri senza tuttavia riuscire mai ad avviare veramente l’opera. Siamo infatti tornati al progetto del 2012. Continuano a mancare tutte le varianti urbanistiche. Non è chiaro inoltre se l’amministrazione comunale e l’azienda abbiano cambiato idea rispetto all’intervento di riunificazione dei sottopassi in via Città di Nimes. Manca comunque la possibilità di attuare il piano che dovrebbe renderne sostenibili i cantieri. Manca l’aggiornamento tecnologico annunciato sul filobus, che dovrebbe portare alla riduzione delle tratte alimentate via area con fili. Manca soprattutto il via libera del Ministero. Insomma, il filobus di Verona è una delle opere più inaugurate in Italia ma resta anche la più incerta…».

Aggiunge Michele Croce, leader di Prima Verona: «Con oggi sono 239 giorni di cantieri filobus abbandonati in tutta la città. L’esultanza del sindaco Sboarina è del tutto fuori luogo. Ha avuto quattro anni di tempo per cambiare un’opera inutile come il filobus con le ‘tiracche’ e invece l’ha da prima confermata, spendendo 11 milioni di euro di soldi pubblici, poi bloccata abbandonando la città a cantieri fantasma. Contorno di questo scenario disgraziato è l’indecisione rispetto al futuro della mobilità cittadina: non si sa se il filobus verrà ultimato, come e quando. I disagi e i danni per i cittadini e gli esercenti veronesi invece ci sono e sono certi».