Dal primo gennaio prosegue ininterrotto il calo dei contagi nel Veneto: nelle ultime 24 ore ci sono stati 638 nuovi positivi a fronte di 35.030 tamponi effettuati: il tasso di contagio è oggi all’1,82%. I tamponi complessivi sono saliti dall’inizio della pandemia – è iniziata poco meno di un anno fa: il 21 febbraio dell’anno scorso – a 6,829 milioni. Il totale dei positivi da inizio pandemio raggiunge o 322.354 veneti, di cui attualmente ancora in isolamento 24.253 persone.
I ricoveri scendono ancora: 1.518 ricoverati: di questi 1.382 (meno 51 da ieri) in area non critica e 136 (meno 12) in terapia intensiva. Crescono i deceduti (sarà l’ultimo dato purtroppo a scendere) sono 9.551, più 42 dall’inizio della pandemia. Oltre 15mila i dimessi: più 92 nell’ultima giornata.
Luca Zaia: «Siamo preoccupati sul fronte delle scuole perchè il tema delle varianti, che noi abbiamo sollevato per primi in Italia, è diventato pressante sulle generazioni più giovani che sono più sensibili. Quella inglese è già passata, col 18% di impatto sui malati veneti. L’Istituto di Zooprofilassi sta proseguendo a profilare i campioni per scovare tutte le varianti possibili. Vogliamo entrare nelle scuole per misurare la circolazione del virus, nelle medie iniziamo coi tutor con la auto-somministrazione guidata. Abbiamo presentato la nostra validazione e c’è già una grande mutinazionale che ha presentato a Roma un proprio test in auto-somministrazione. In aula, comunque, sino al 5 marzo non si andrà con più del 50% quando scade il Dpcm. Quanto al settore della montagna, supplico il Governo che parta velocemente con gli indennizzi perchè il mondo dello sci è chiuso da un anno e purtroppo erano state fatte delle spese in vista dell’apertura di questa settimana, poi stoppata. Oramai si va verso la bassa stagione e possibilità di ripresa non ci sono.
Vaccini: ho parlato col commissario Arcuri. Si è già sentito con la nostra struttura: noi abbiamo chiesto i numeri dei lotti di vaccini in arrivo perchè davanti alla disponibilità di 27 milioni di vaccini non possiamo stare fermi a cifre pari o inferiori ai livelli di mercato. Abbiamo 5 milioni di veneti che possono chiederci di essere vaccinati: e noi dobbiamo essere in grado di farlo. Da qui a un mese ci saranno molti più vaccini a disposizione e spero di uscire dall’angoscia attuale: io spero in un Veneto covid-free quanto prima».