Raddoppiano i positivi nel Veneto in termini assoluti, ma si dimezza il tasso di positività: nelle ultime 24 ore sono stati individuati 1.062 nuovi positivi (a fronte dei 509 di ieri); il tasso – a fronte di 37.811 tamponi fatti – scende al 2,81% contro il 4,93 registrato ieri. 22.297 sono i veneti attualmente in isolamento volontario o sotto controllo medico. 328.078 i positivi in Veneto dall’inizio della pandemia. In ospedale sono ricoverati oggi 1.94 persone: 1.255, più 46 su ieri, in area non critica e 139 (più 3) in terapia intensiva. Dopo una lunga fase discendente iniziata il 31 dicembre scorso si rialza il numero dei ricoverati. Non sono grandi focolai unitari, ma singole infezioni disperse sul territorio: si cercherà di capire le fonti nuove di contagio. Gli ultimi arrivi sono situazioni già gravi che arrivano dai propri domicili. Una situazione che preoccupa le autorità sanitarie che la imputano ad una rilassatezza delle misure di sicurezza generalmente adottate dalle persone.

I decessi sono stati 21 ieri per un totale di 9.742 vittime dall’inizio della pandemia. 15.725 i dimessi nello stesso periodo.

Luca Zaia: «La sfida è sempre quella della disciplina individuale sulle norme di sicurezza e poi, per lo Stato, organizzare un arrivo importante di vaccini come nel Regno Unito e in Israele. I focolai ospedalieri, nel Veneto, grazie alle prima 180mila vaccinazioni per il personale sanitario, sono debellati: abbiamo raggiunto una sorta di immunità di gregge nei nostri ospedali. E’ un primo risultato, ma più corriamo e più mettiamo in sicurezza la nostra popolazione. Domani vedremo se scriveremo assieme il nuovo decreto del Governo: sarebbe una novità positiva».

Aggiunge il dottor Flor: «Dal 22 febbraio al 31 marzo abbiamo una fornitura di 610mila dosi e quindi potremo vaccinare di più. Si tratta dei vaccini Pfizer (320mila), Astra e Moderna. Astra ha ampliato a 65 anni il range di utilizzo e di conseguenza noi aggiorneremo il nostro piano di lavoro, vaccinando di più rispetto al previsto».