Anche nel governo Draghi non c’è nessun veronese. Nessun ministro, e già si sapeva. Ora è uscito anche l’elenco dei sottosegretari. Neanche lì Verona è rappresentata. Nessun partito ha inserito un nostro concittadino. Il Pd aveva papabile Gianni Dal Moro, magari per un ministero economico. E, sempre a sinistra, si faceva il nome per un sottosegretariato alla giustizia di Francesca Businarolo, deputata grillina. Oppure, cambiando versante nella maggioranza, in Forza Italia c’era Massimo Ferro, papabile per economia o infrastrutture oppure per un ritorno di Luca Coletto, della Lega, alla Salute. Invece anche questa volta Verona resta fuori. L’ultimo ministro è stato Lorenzo Fontana, con delega alle politiche familiari e l’ultimo sottosegretario è stato Luca Coletto, al ministero della Salute, entrambi leghisti nella breve parentesi del governo giallo-verde del 2018/19.
Anche questo è un segnale che preoccupa, perché rivelatore di uno scarso peso politico della città e del suo territorio.
Gli ultimi sottosegretari veronesi sono stati Aldo Bracher ( FI- veronese d’adozione) e Alberto Giorgetti ( AN) nel governo Berlusconi e poi, per Giorgetti, anche nel governo Letta.
Sono un lontano ricordo i tempi della Prima Repubblica, nella quale la rappresentanza scaligera era folta, con la Democrazia Cristiana veronese che contava: Gianni Fontana ministro, Gastone Savio, Alberto Rossi sottosegretari assieme al socialista Angelo Cresco. Anche il piccolo Partito Liberale ebbe più volte un sottosegretario veronese: Giorgio Ferrari. E il Psdi? i socialdemocratici fecero ministro Emilio De Rose. Per non andare ancora più in là coi ricordi, quand’era Ministro delle Finanze Giuseppe Trabucchi, democristiano, o Ministro della Giustizia, Guido Gonella.