(in aggiornamento) La notizia è apparsa su Winenews, una testata on line di settore, con una collaborazione stretta con VeronaFiere: davanti ad una situazione sanitaria che sarà fuori dal tunnel soltanto a settembre, si sta lavorando per spostare in autunno la prossima edizione del Vinitaly o per portarla direttamente alla primavera del 2022. Il mondo del vino, nelle scorse settimane, aveva iniziato a porre con insistenza la questione sanitaria. Né avevano suscitato simpatia verso Vinitaly le richieste di decidere in termini abbastanza stretti sia la propria adesione, sia il versamento di una seconda caparra confirmatoria – la prima era stata versata per l’edizione abortita del 2020 – che andrà a ridurre, eventualmente, il costo della prima edizione utile di Vinitaly. Anche i toni usati non erano stati graditi: non partecipare all’edizione 2021 del Vinitaly avrebbe comportato perdere la prelazione per l’edizione 2022. Quindi le cantine, che hanno perso il 90% del fatturato horeca, avrebbero dovuto uscire di cassa quest’anno senza avere un servizio se non fa 12, 18 mesi. Come se in questi mesi, insomma, non fosse successo nulla…

Così WineNews: «Un grande lavoro per mettere la fiera di Verona in assoluta e massima sicurezza e garantire un evento nel rispetto totale sia delle norme che del buon senso, guardando alla tutela sia degli espositori che di selezionati buyer ed operatori; grandissimi sforzi, anche a livello istituzionale, per garantire comunque una buona presenza internazionale, almeno dall’Europa. Ma forse tutto questo non è bastato. E così, tra una campagna vaccinale che va a rilento, almeno in Italia, una grande incertezza sia sull’evoluzione del quadro sanitario, sia normativa su cosa si può e non si può fare (il vulnus maggiore per azioni che richiedono programmazione lunga ed articolata), il vino italiano e Veronafiere vanno verso la rinuncia al loro evento più importante, il Vinitaly, a Verona, a giugno 2021. Con l’appuntamento che sarebbe rimandato, dunque, direttamente al 2022, secondo i rumors, sempre più concreti ed insistenti in tanti ambienti del vino, che WineNews è in grado di anticipare, in attesa comunque di conferme ufficiali (che, forse, presto potrebbero arrivare)».

Nel frattempo, per le stesse ragioni è saltato anche l’appuntamento di giugno con ViniVeri a Cerea, che raggruppava piccole cantina di Italia, Austria, Germania, Svizzera, Francia, Grecia, Spagna e Slovenia ed era rivolto al canale horeca. Spiega il suo presidente, Paolo Vodopivec: «Alla fine dello scorso anno, con speranza, avevamo buttato il cuore oltre l’ostacolo e deciso di spostare Viniveri 2021 a giugno. Abbiamo atteso con fiducia che l’incertezza facesse spazio a un rapido e duraturo miglioramento. A 3 mesi dall’evento dobbiamo responsabilmente prendere atto della realtà: non solo sono ancora in vigore le stringenti normative relative allo svolgimento di manifestazioni pubbliche, ma l’attuale andamento della situazione epidemiologica sta portando ad un ulteriore rafforzamento delle misure di contenimento sia a livello locale che nazionale. E’ quindi con grande dispiacere, rammarico ed emozione che annunciamo la decisione di annullare l’edizione 2021 di ViniVeri prevista per il 18 e 19 giugno a Cerea (VR). Una scelta ponderata e sofferta ma che vede uniti tutti i vignaioli aderenti al Consorzio ViniVeri».

ViniVeri, fin dalla sua prima edizione, è sempre stata una “piazza” dove incontrare tanti piccoli produttori, conoscere i diversi territori d’origine, assaggiare e farsi raccontare i vini prodotti secondo un comune approccio artigianale che unisce sostenibilità e rispetto dell’ambiente con la piacevolezza e la qualità.