La trasformazione dell’Acc (Area central center) di Abano Terme in un hub per la gestione da remoto del traffico aeroportuale, e la soppressione del App (Approach control service) dell’aeroporto Valerio Catullo di Verona “non incideranno in alcun modo sulla performance del sistema” ma, anzi, hanno l’obiettivo di “innalzarne ulteriormente i livelli e migliorarne le capacità ricettive”. Lo assicura il ministro alle Infrastrutture e alla Mobilità sostenibile Enrico Giovannini, rispondendo ad una interrogazione in merito dei senatori leghisti Paolo Tosato, Massimo Candura, Sonia Fregolent, Andrea Ostellari, Nadia Pizziol, Paolo Saviane, Erika Stefani, Gianpaolo Vallardi e Cristiano Zuliani, preoccupati sia delle prospettive occupazionali, con i dipendenti di Abano e di Verona costretti al trasferimento a Milano, che di eventuali problemi di servizio e sicurezza, con il venir meno della ridondanza delle strutture che risulta fondamentale in caso di guasti o attacchi terroristici, ma che si sarebbe rivelata utile anche allo scoppio della pandemia Covid. Per quanto riguarda il primo tema, quindi l’occupazione, “il nuovo modello operativo, che si proietta in un orizzonte temporale di 10 anni, non contempla riduzioni di personale ma delinea una diversa articolazione delle strutture a livello nazionale prevedendo, a regime della capacità di controllo garantita dalla nuova struttura degli Acc, l’assorbimento anche delle attività di avvicinamento nonché la trasformazione degli Acc di Brindisi e di Abano Terme in hub di eccellenza per la gestione da remoto del traffico aeroportuale”, assicura Giovannini nella risposta scritta visionata dalla agenzia ‘Dire’.  

 “La realizzazione del nuovo modello organizzativo è in linea con le iniziative intraprese in altri Paesi europei di semplificazione dei centri di controllo e di implementazione della tecnologia delle remote tower, come strumento per migliorare la gestione dei flussi di traffico aereo”. L’eventuale riallocazione del personale coinvolto nello spostamento dell’attività da Verona all’area di Milano, infine, “avverrà esclusivamente su base volontaria, cosi’ come concordato con le parti sociali”, continua il ministro.

E anche per quanto riguarda la sicurezza non ci saranno problemi. “In relazione alla prevista integrazione del servizio di avvicinamento attualmente fornito dallo scalo di Verona con quelli resi dal centro di controllo d’area di Milano, l’Enav evidenzia che la stessa non incide né sull’attività operativa né sulla safety allineando, al contempo, l’aeroporto scaligero al modello operativo degli altri aeroporti europei e italiani (come Roma Fiumicino, Roma Ciampino, Olbia Costa Smeralda, Milano Malpensa, Milano Linate e Bergamo Orio al Serio) nei quali la fase di avvicinamento viene da sempre gestita dai centri di controllo d’area”, conclude Giovannini.