La ripartenza ancora non si sente nei conti del Fisco del primo quadrimestre di quest’anno. Ma, senza poter contare sugli incassi dei tributi di cui è stato prorogato il rinvio, l’erario comunque chiude i suoi conti in positivo. Nel periodo gennaio-aprile 2021, le entrate tributarie erariali accertate in base al criterio della competenza giuridica ammontano a 133.816 milioni di euro, segnando un incremento di 10.086 milioni di euro rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (+ 8,2%). Il confronto tra il primo quadrimestre 2021 e quello del corrispondente periodo dell’anno precedente presenta un evidente carattere di disomogeneità dovuto al fatto che il lockdown, con le conseguenti misure economiche dirette ad affrontare l’emergenza sanitaria, è stato adottato a partire dall’11 marzo 2020. Inoltre, i provvedimenti di sospensione e proroga dei versamenti di tributi erariali, emanati nel corso dell’ultimo trimestre del 2020, hanno influenzato anche il gettito relativo ai primi quattro mesi del 2021 modificando il consueto profilo temporale dei versamenti delle imposte.

Il mese di aprile ha evidenziato una variazione positiva delle entrate tributarie pari a 9.283 milioni di euro (+37,4%). Le imposte dirette hanno registrato un incremento del gettito pari a 2.623 milioni di euro (+18,5%) mentre le imposte indirette hanno segnato un maggiore incremento pari a 6.660 milioni di euro (+62,6%).

Imposte dirette

Nel primo quadrimestre 2021 le imposte dirette ammontano a 74.912 milioni di euro, con un incremento di 3.225 milioni di euro (+4,5%).

Il gettito dell’IRPEF si è attestato a 65.577 milioni di euro con una crescita di 2.552 milioni di euro (+4,0%), riconducibile all’andamento delle ritenute effettuate sui redditi dei dipendenti del settore pubblico (+745 milioni di euro, +2,5%) e delle ritenute lavoratori autonomi (+345 milioni di euro, +9,3%). Hanno registrato un andamento positivo anche le ritenute sui redditi dei dipendenti del settore privato (+ 1.095milioni di euro, + 3,8%), il cui gettito ha beneficiato della proroga disposta dal “Decreto Ristori” a favore dei sostituti d’imposta che, a decorrere dal mese di marzo 2021, hanno provveduto al versamento delle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente e assimilati e su indennità di cessazione del rapporto di collaborazione a progetto corrisposti negli ultimi tre mesi del 2020.

Tra le altre imposte dirette si segnala l’incremento dell’imposta sostitutiva sui redditi nonché delle ritenute sugli interessi e altri redditi di capitale (+19 milioni di euro, +0,5%) e delle ritenute sugli utili distribuiti dalle persone giuridiche (+315 milioni di euro, +60,7%).

L’IRES ha evidenziato un gettito pari a 1.439 milioni di euro (+ 206 milioni di euro, +16,7 %).

Imposte indirette

Le imposte indirette ammontano a 58.904 milioni di euro, con un incremento di 6.861 milioni di euro pari al 13,2%. Al risultato ha contribuito prevalentemente l’IVA (+6.380 milioni di euro, +20,7%) e in particolare l’IVA sugli scambi interni (+5.768 milioni di euro, +21,3%). Anche la componente relativa alle importazioni ha evidenziato un incremento di gettito di 612 milioni di euro, pari a +16,5%.

Tra le altre imposte indirette, ha registrato un andamento negativo l’imposta sulle assicurazioni (-72 milioni di euro, -17,1%), mentre l’imposta di bollo (+13 milioni di euro, +0,5%), e l’imposta di registro hanno evidenziato una crescita di gettito (+375 milioni di euro, +30,8%).

Entrate da giochi

Le entrate relative ai “giochi” ammontano a 3.547 milioni di euro (+193 milioni di euro, +5,8%).

Accertamenti e controlli

Il gettito delle entrate tributarie erariali derivanti da attività di accertamento e controllo si è attestato a 2.339 milioni di euro (-728 milioni di euro, –23,7%) di cui: 1.081 milioni di euro (-335 milioni di euro, –23,7%) sono affluiti dalle imposte dirette e 1.258 milioni di euro (-393 milioni di euro, – 23,8%) dalle imposte indirette.