Questa la presa di posizione di fronte ai toni trionfalistici con i quali gli alleati veronesi della veneziana Save presentano il Progetto Romeo.

Un progetto – spiega – che doveva essere realizzato cinque anni fa e che, comunque, oltre a partire in ritardo, non ha nemmeno uno dei caratteri propagandati.”

Ma quale “riqualificazione ed ampliamento” se, con 68 milioni di lavori, si passa da 40 a 46 banchi di accettazione e da 13 a 19 cancelli di imbarco, creando con questo intervento le prospettive di castrazione dell’aeroporto, precludendo anche possibili ulteriori sviluppi!” esclama il consigliere regionale. 

E’ un fiume in piena: “Il metodo della propaganda, e soprattutto quello dell’inganno, hanno sempre funzionato per rappresentare la realtà diversamente da quella che è, ma fatto sta che i numeri investiti a Verona negli ultimi 5 anni sono lontani anni luce da quelli investiti (diverse centinaia di milioni di euro) negli altri aeroporti, da Venezia a Bergamo, Bologna, Treviso. Quando ci di sveglierà dall’incanto e si scoprirà l’inganno sarà tardi e non si potrà più tornare indietro.”

Il terminal partenze passerà dagli attuali 24.840 a 36.370 mq. I banchi accettazione passeranno da 40 a 46. I gate d’imbarco da 13 a 19.

Vorrei tanto – continua Valdegambrei- che ci fosse qualcuno in grado di spiegarmi come sia possibile considerare questo progetto come un investimento di rilancio! Si può parlare di “infrastrutture nuove” di un progetto con cui vengono aumentati solamente di 6 unità i banchi check-in e gate d’imbarco? Il tutto spendendo 68 milioni di euro? Non siamo ridicoli!”

E continua facendo un po’ di conti.

Un ampliamento che costerà 11.4 milioni di euro a gate + banco check-in o peggio ancora gli 11.530 mq di ampliamento ci costeranno quasi 6 mila euro a mq per avere sempre una piccola ed insignificante aerostazione se confrontata con Bologna e Bergamo? “

Valdegamberi conclude con “una chicca di cui nessuno parla è che gli arrivi non saranno toccati. Come è possibile, ci chiediamo, a meno si pensi di fare viaggi di sola andata e senza ritorno? È questo il gran piano di rilancio di cui si scrive e si parla in abbondanza in questi giorni o è il solo un ennesimo modo per buttare fumo negli occhi e distogliere temporaneamente lo sguardo dalla triste realtà?”

Sono questi – termina–  gli investimenti che renderanno competitivo il nostro aeroporto? Non credo proprio.Questa storia della decisione di partire con questo progetto di sviluppo farsa, insieme al disastro che hanno iniziato a fare a Brescia con la rinuncia alla componente passeggeri e trasformando il terminal in magazzino, ci metterà nella casistica degli errori progettuali da ricordare (e studiare)nel mondo. Fino a quando andrà avanti l’inganno?”