Bene i lavori di manutenzione e sicurezza al Ponte Nuovo, annunciati dal Sindaco e dall’assessore Zanotto. Per Verona un ponte non è una costruzione qualunque. E’ qualcosa di più. Per Verona, nata e cresciuta a cavallo dell’Adige i quattordici ponti sono parte integrante ed essenziale non solo della viabilità e del panorama urbano, ma della vita della stessa città. Immaginiamo solo per un momento se non ci fossero, se tutt’a un tratto sparissero! Verona non sarebbe più Verona. Si creerebbero due città senza comunicazione, divise dall’ansa dell’Adige. Invece i ponti fanno di Verona, Verona. Ci uniscono, ci permettono di andare da una parte all’altra della città. Li percorriamo non so quante volte in un giorno. Il più delle volte, tant’è l’abitudine, non ce ne rendiamo nemmeno conto. E siccome per Verona la bellezza, oltre che un modo per far star meglio i suoi cittadini, è anche un investimento, i ponti devono anche essere belli, curati, valorizzati. Devono armonizzassi col resto della città.
Ottima allora l’iniziativa dell’amministrazione Sboarina. Ma bisogna sistemarli tutti. Scrivevamo qualche giorno fa della Diga del Chievo, il primo dei ponti che s’incontra venendo da nord. E’ bellissima. Un esempio di architettura del Novecento che andrebbe valorizzato. Diamogli una rinfrescata! Rendiamola un sito da ammirare, da visitare.
E poi bisognerebbe mettere le mani anche al Ponte Garibaldi. Per i veronesi era “il ponte dei strachi”, perché era adornato da quattro statue sdraiate sui piloni centrali. Come tutti i ponti venne distrutto alla fine della guerra mondiale nel 1945 e venne ricostruito nella forma attuale, però senza le statue. Perché non riportare anche il ponte Garibaldi allo splendore d’un tempo? Sarebbe un altro servizio fatto alle bellezza di Verona.