Se qualcuno s’era illuso che la pandemia era finita è servito. Il Covid, dopo essersi attrezzato con la variante delta, ha ricominciato a girare. Sono 2.455 i positivi al test individuati nelle ultime 24 ore. Ieri erano stati 2.153. Nove i morti. Fortunatamente 14 in meno di ieri.
190.922 i tamponi molecolari e antigenici effettuati nelle ultime 24 ore in Italia con un tasso di positività dell’1,3% (+1,02%). 153 i pazienti-covid in terapia intensiva (+2). I ricoverati nei reparti non critici sono 1.089 (-19).
Anche in Veneto sono aumentati i positivi: 425 (+ 107) in 24 ore, che portano il totale a 427.747. 2 i decessi, che portano il totale dei morti a 11.626. Il numero dei ricoverati (234) è sostanzialmente stabile ( +1). Invariati i pazienti Covid terapie intensive (18).
A Verona si sono registrati 171 nuovi positivi (+7). Un solo ricovero in più nei reparti non critici (18 in tutto), nessun nuovo ricovero in terapia intensiva ( 6 in totale) ed un solo decesso.
Da questi dati si deduce che grazie ai vaccini la pressione sugli ospedali non c’è. E questo un bene. Ma se si raffrontano con quelli dell’anno scorso dello stesso periodo risulta evidente che la diffusione del Covid è aumentata, che se non si fosse avviata a gennaio la campagna vaccinale saremmo ancora alle restrizioni e alle chiusure e che l’età media dei colpiti dal virus s’è abbassata ad una media di 28 anni. Quest’ultimo dato indica con chiarezza che essendo i giovani la categoria con la minor percentuale di vaccinati, che solo il vaccino ci può evitare di ripiombare a settembre nella situazione che abbiamo vissuto nell’ultimo anno e mezzo.