La tragica morte di Umberto Boccioni, avvenuta in un ospedale militare al Chievo, nelle prime ore del mattino del 17 agosto 1916, è stata commemorata da un gruppo di studiosi del Futurismo e da un drappello di attenti spettatori, interessati alla storia veronese e italiana. L’evento è avvenuto presso alla lapide che ricorda la sua tragica caduta da cavallo, avvenuta il 16 agosto 1916, presso alla Sorte di Chievo, in Via Boscomantico.

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Umberto Boccioni fu legatissimo a Verona, dove ancora riposa, eppure pochi veronesi conoscono il suo amore per la nostra città. Le vicende della sua vita artistica, amorosa e patriottica sono state narrate, in sintesi ma con grande competenza, da Gabriello Anselmi, Mauro Dal Fior, Giovanni Perez. Tutti i tre studiosi hanno pubblicato vari articoli e libri nel corso degli anni, sul Futurismo e sul geniale Umberto Boccioni in particolare. 
I tre storici hanno ricordato, con rammarico, i loro ripetuti tentativi per sensibilizzare le varie amministrazioni comunali circa la possibilità di creare un vero e proprio percorso di Boccioni a Verona, ma di non aver mai ricevuto altro che vaghe promesse, mai concretatesi in nulla. L’amministrazione comunale dovrebbe concedergli una postuma cittadinanza onoraria, come fatto con Dante Alighieri, al fine di legarlo maggiormente a Verona.  
La serata si è chiusa con la lettura di un poesia commemorativa scritta di Marinetti e di alcuni pensieri tratti dal diario di Umberto Boccioni.