Forse era meglio che Draghi non accettasse di ricevere in eredità da Conte il ministro Lamorgese. In pochi mesi fra tutti i suoi ministri è quello che ha dato i peggiori risultati. Lo mette in difficoltà e presta il fianco agli attacchi dell’opposizione – Meloni- e anche degli alleati di governo. Sono due le criticità che fanno traballare Luciana Lamorgese, della quale vengono sollecitate le dimissioni per manifesta inadeguatezza.
La prima è l’inerzia di fronte agli sbarchi. Gli arrivi dei clandestini rispetto al suo predecessore, Salvini, sono aumentati e a dismisura. Gli africani non si limitano più ad arrivare a Lampedusa, ma sbarcano su tutta la costa meridionale del paese. Perfino in Sardegna. E in proporzione all’aumento degli sbarchi sono aumentati anche i morti per naufragio. Come se ciò non bastasse esiste un problema di sicurezza sanitaria perché quelli che arrivano non hanno certo il green-pass che viene richiesto agli italiani e sono tutti potenziali fonti di contagio. Un ministro degli Interni che non è in grado di garantire la sicurezza dei confini e non fa rispettare le leggi che regolano l’entrata in Italia non svolge il suo ruolo, con l’aggravante del rischio sanitario.
In più, come il cacio sui maccheroni, è arrivato lo scandalo del rave-party in provincia di Viterbo. Migliaia di giovani, arrivati da ogni dove, anche dall’estero, col tam-tam di Telegram, per quasi una settimana hanno occupato la proprietà privata ubriacandosi e drogandosi al ritmo di una musica fatta apposta per stordirli al limite dell’incoscienza. C’è scappato anche il morto. Senza parlare di quelli in coma etilico o in preda agli effetti nefasti della droga che girava in tutte le sue varianti. Il tutto alla luce del sole, nel senso letterale del termine, e ovviamente anche di notte. E in violazione a tutte le norme anti-covid. La polizia è intervenuta solo dopo che il mega-rave era finito su tutti i giornali e le autorità non potevano fare più finta di niente. L’intervento tardivo non diminuisce però le responsabilità del Ministro degli Interni e di tutta la catena di comando. Di fronte ad uno scempio del genere c’è poco da discutere. Devono essere cacciati immediatamente il Prefetto e il Questore di Viterbo e, naturalmente anche il massimo responsabile dell’orine pubblico e della sicurezza: il ministro degli Interni Luciana Lamorgese, che sarà anche protetta dal Pd e dai grillini, ma che per uno come Draghi diventa un’insopportabile zavorra.