Gli Internazionali di Verona hanno un vero, grande, vincitore: ed è un diciottenne danese, Holger Vitus Nodskov Rune che ha conquistato il pubblico scaligero con la sua forza e la sua dolcezza. Due set per chiudere la sfida con un altro giovane, il croato Nino Serdarusic: 64 62 annullando sul nascere ogni tentativo di rimonta.

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Ma è stata una battaglia vera, con tantissimi colpi portati con maestria, con cambi d’inerzia continua per tutta la partita, dove alla fine è emersa la determinazione di Rune che non si è mai lasciato abbattere anche quando Serdarusic ha iniziato ad infilare ace su ace (cinque nella finale). Ma Rune, sul Centrale dell’AT-Verona, ha estratto tutte le carte migliori del mazzo: le statistiche non mentono, è stato primo nei game al servizio vinto (93%), nei break point salvati, mentre Serdarusic ha dominato negli ace (ben 30 in 5 partite) e nei punti conquistati al primo servizio (78,8%) confermando quello che è il suo punto di forza: la battuta e le fasi iniziali del match. Nelle statistiche complessive, una va anche al nostro Marco Bortolotti: leader col 55,5% in quella relativa ai punti vinti al secondo servizio.

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Eccezionale la cornice di pubblico sul Centrale: tutto esaurito con la code dei spettatori in attesa di un posto libero ben oltre l’incrocio con via Vittime civili di Guerra. Sette serate sempre full a testimoniare la “fame” di tennis di alto profilo della nostra città: un pubblico che ha partecipato, ha lottato coi propri beniamini, con grande correttezza e competenza conquistando col suo calore gli stessi giocatori.

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Allez, les Bleus! Nel doppio, all’AT Verona è suonata idealmente la Marsigliese: la coppia tutta francese Sandio Doumbia e Fabien Reboul ha lottato per avere ragione al match-tie-break del duo svizzero-portoghese Luca Margaroli e Goncalo Oliveira: 75, 46, 10-6 il risultato del campo dove lo spettacolo non è mancato deliziando il palato fino degli spettatori.

Per Filippo Rando, assessore allo Sport del Comune di Verona, intervenuto alla premiazione: «Questa cornice bellissima di pubblico premia la sfida lanciata da Viktor Galovic (che ha annunciato il suo ritiro dal tennis professionistico proprio prima dell’ultimo match in programma ieri, per dedicarsi all’attività manageriale.ndr) e Carlo Piccoli che hanno progettato questo Torneo quando tutto era sfavorevole e quando ancora non si sapeva se, causa Covid, si sarebbe potuto avere pubblico o no. Questa sfida vinta rilancia Verona nel grande tennis e noi non possiamo che ringraziare».