Ibis Eremita in Toscana. Parco Natura Viva ai cacciatori: “Non sparate”
Alcuni degli Ibis eremita in viaggio dal centro-europa alla volta dell’ Oasi wwf di Orbetello, meta italiana di svernamento, già solcano i cieli della Toscana. Il Parco Natura Viva (Vr) li segue costantemente grazie alla app Animal Tracker, che li individua mentre sfiorano la costa, nella zona fra Lucca e Livorno. Il Waldrappteam che li segue da terra tramite gps invece, fa sapere: “La provincia di Livorno rappresenta la zona di massimo pericolo – afferma Johannes Fritz, capo progetto del LIFE+ “Reason for hope”, cofinanziato dall’ Ue e sostenuto in Italia dal Parco Natura Viva – L’ esame a raggi X che è stato fatto a Hella, l’Ibis trovato morto nel livornese lo scorso ottobre, ha evidenziato la presenza di pallini da caccia, una chiara prova del fatto che l’animale sia stato vittima di bracconaggio. Purtroppo la caccia illegale in Italia ha già causato circa i due terzi delle perdite nell’ambito della popolazione che stiamo cercando di allevare, di rendere autonoma nella migrazione e quindi di reintrodurre in natura.[//]” Aggiunge Johannes Fritz: “Sta ora alle associazioni venatorie prendersi la responsabilità di rispettare l’accordo che hanno stretto con noi pochi mesi fa, cercando di fare il possibile per evitare ulteriori perdite, in particolare in questa zona della Toscana.” Proprio nell’ottobre 2014 infatti, poco prima che Hella perdesse la vita impallinato, i rappresentanti della Federazione Italiana Della Caccia e della Confederazione Cacciatori Toscani furono nominati genitori adottivi onorari di due ibis eremita. Firmarono un accordo che prevede il continuo e costante supporto per ridurre la minaccia della caccia illegale a carico sia dell’Ibis eremita che di altre specie a rischio di estinzione, in particolare lungo la rotta di migrazione. Ad oggi, il bilancio delle perdite è pesante: dal 2002 al 2012 sono stati persi 60 ibis eremita, il 70% dei quali è stato trovato morto a seguito di bracconaggio o è scomparso durante il periodo venatorio in Italia. Per ricordarne solo alcuni prima di Hella, vennero uccisi nel 2012 GOJA e JEDI a soli 6 km dal luogo dove è stato ucciso Hella, trovati in fin di vita grazie ai trasmettitori gps che ognuno ogni Ibis ha sul dorso. E poi c’ è Domino che, sopravvissuto nel 2012 ad un attacco dei bracconieri a Cecina, è rimasto privato della possibilità di volare.