“Siamo in presenza di un altro ‘mostro’ burocratico inutilmente costoso per gli imprenditori e che mira a far cassa”. Non usa mezzi termini, Flavio Forcellini, nuovo presidente della categoria Impianti di Confartigianato Verona, che, appena eletto, si scaglia contro il Dpr 43 del 2012, che disciplina il trattamento dei gas fluorurati a effetto serra e costringe tutti i possessori di apparecchiature di uso domestico e industriale contenenti i cosiddetti F-gas (pompe di calore, gruppi frigoriferi, condizionatori d’aria, lavatrici industriali, climatizzatori in abitazioni e su auto), ad una assurda trafila di adempimenti e ulteriori costi. Un esempio è l’obbligo di presentazione, entro il prossimo 31 maggio, della dichiarazione, che riguarda gli operatori che detengono apparecchiature fisse di refrigerazione, condizionamento d’aria, [//]pompe di calore e sistemi fissi di protezione antincendio contenenti 3 kg o più di gas fluorurati. Sono definiti operatori i proprietari di tali apparecchiature o impianti che non abbiano delegato a terzi l’effettivo controllo sul funzionamento, consentendo libero accesso, potere di accensione e spegnimento e potere (anche finanziario) di decidere in merito a modifiche tecniche. La dichiarazione fa riferimento all’anno 2014 e dovrà essere trasmessa ad ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione dell’Ambiente) entro la fine di maggio in formato elettronico. Oggetto della dichiarazione sono tutte le apparecchiature precedentemente dichiarate e quelle installate nel corso del 2014. Nel secondo caso, oltre ai dati di emissione per tipologia di apparecchiatura e sostanze e la somma delle emissioni per tipologia di sostanza, devono essere inseriti anche i dati identificativi dell’operatore, la tipologia e il numero delle applicazioni fisse o dei sistemi fissi contenenti ciascuno 3 kg o più di gas fluorurati ad effetto serra. “L’imposizione è assurda – continua Forcellini -, lo andiamo ripetendo in tutte le sedi da due anni. Nel frattempo, non possiamo che cercare di aiutarci tra noi, evitando di rischiare sanzioni che vanno da 1.000 a 10.000 euro in caso di mancata dichiarazione, inesattezza, non completezza o non conformità delle informazioni. Al fine di fornire un concreto aiuto nella compilazione di tale dichiarazione, Confartigianato Verona ed UPA Servizi srl hanno predisposto un apposito servizio di supporto”. Gli operatori sono obbligati a trasmettere la dichiarazione anche qualora nell’anno di riferimento considerato non siano state rilevate quantità di f-gas emesse, cioè anche in caso non siano stati effettuati interventi di smaltimento o rabbocco. “Questo è uno degli elementi che ci fa considerare l’adempimento una follia – aggiunge il nuovo presidente degli Installatori veronesi -. Ce lo chiede l’Europa? Non è vero! L’Ue ha lasciato liberi di decidere i singoli Stati. La virtuosa Danimarca, ad esempio, ha scelto di mettere sotto osservazione solo gli impianti che contengano più di 50 chilogrammi di gas. L’Italia, al contrario, sempre ultima nel recepire le direttive europee, prova ne sono le 110 procedure di infrazione aperte contro il nostro Paese, ha deciso di fare la prima della classe, e ha fissato la soglia di denuncia a soli 3 kg e di coinvolgere anche chi non ha toccato gli impianti”. Rimane, intanto, l’obbligo, per il quale Confartigianato Verona si mette a disposizione con un servizio di assistenza. Nel caso in cui l’impresa soggetta a tale obbligo intenda avvalersi della possibilità di delegare l’Associazione ad effettuare la dichiarazione dei gas fluorurati, è necessario che prenda contatto con il centralino (tel. 045 9211555), o con l’Ing. Paolo Cipriano (tel. 045 9211552, paolo.cipriano@artigianiupa.vr.it).