C’è stata da subito una quota della popolazione, equamente distribuita per strati sociali, che ha negato l’esistenza del covid19. O che pur ammettendone l’esistenza l’ha derubricato a “banale influenza“. Questa convinzione, calata nella realtà, ha dato luogo a comportamenti meno attenti al contagio rispetto a quelli dettati dal timore della malattia.

Esempi ce ne sono dappertutto. Ricordiamo che a marzo il premier britannico Boris Johnson avesse affermato come non fosse necessario prendere alcun provvedimento restrittivo, perché il problema sarebbe stato risolto con “l’immunità di gregge“, concetto mutuato da qualche “esperto” del suo staff. Poco importa se ci sarebbero stato dei morti: bisognava rassegnarsi. Qualche settimana è finito in rianimazione.

Anche Trump è sempre stato scettico sulla pandemia: oggi gli Stati Uniti sono uno dei paesi dove il morbo infuria di più perché non sono stati adottati tempestivamente i provvedimenti restrittivi. Per non parlare di Bolsonaro, presidente del Brasile, che nonostante sia risultato positivo continua a sostenere che deve continuare a rimanere tutto aperto anche se non sanno più dove mettere i morti. Ma non bisogna scomodare i leader mondiali per trovare simili atteggiamenti.

Tutt’intorno a noi ci sono persone che non danno importanza al coronavirus perché “tanto io non lo prendo“, perché ” ho gli anticorpi“, perché “è tutta un’invenzione dei giornali“, perché “è una trovata delle case farmaceutiche per vendere vaccini” perché “è una scusa dei poteri forti per tenerci sotto“. Che in giro ci siano dei superman che non lo prendono, dubito molto, anche se pare che gli africani siano geneticamente refrattari ad ammalarsi. Che sia un’invenzione delle case farmaceutiche o della stampa è ridicolo. Che i poteri forti esistano e che possano approfittare della pandemia per testare dei sistemi di controllo delle masse questo è già più credibile.

Ma non diciamo più che il covid19 è una banale influenza! Facciamolo per rispetto ai morti, a chi è finito intubato, ai medici e agli infermieri che si nono fatti un culo così per salvare le vite.