50 centri di telemedicina per diagnostica ubicati nelle zone più periferiche rispetto alle città, per dare un servizio moderno per gli anziani e le persone più in difficoltà, principalmente nelle zone collinari e montane occupando giovani medici, infermieri e investendo in start- up dedicate all’innovazione tecnologica. Questo potrebbe fare il Veneto subito se l’Italia accettasse il Mes, quei 37 miliardi che l’Europa potrebbe darci per rimettere in sesto la Sanità dopo la fase uno della pandemia. La proposta è di Gianni Dal Moro, parlamentare PD, che questa mattina è tornato a suggerire alla sua maggioranza di non perdere tempo nell’accedere a questi fondi.
Spiega Dal Moro: « Chi ora nella maggioranza ritiene non sia necessario utilizzare il MES in quanto abbiamo già una somma importante ottenuta con 127 miliardi di prestiti, dimostra non avere proprio la percezione di come morderà la crisi nell’autunno di quest’anno e che potremmo trovarci in grave difficoltà sia sul fronte sanitario che della scuola. Abbiamo bisogno di risorse subito! Il MES è disponibile da ottobre 2020 mente il Next Generation EU non sarà disponibile prima di luglio del 2021. Troppo tardi. Non c’è nessuna ragione oggettiva e concreta per non utilizzare il MES. Abbiamo bisogno di intervenire immediatamente nel mondo della sanità, sia in termini di infrastrutture che di formazione del personale che di innovazione digitale. E poi il MES ci consente subito di utilizzare i fondi per la messa in sicurezza delle scuole, per l’acquisto di vaccini e medicinali. Facciamo calare subito nella realtà delle famiglie quanto ottenuto in Europa. Se poi dovessimo, speriamo di no, ritrovarci nell’autunno in una nuova crisi pandemica, aver rifiutato il MES potrebbe risultare catastrofico».