I giochi sono fatti. Manca l’ufficializzazione, che si potrà avere solo al momento del deposito delle liste, ma è ormai chiaro che il candidato alle elezioni suppletive del collegio senatoriale che fu di Bertacco sarà l‘on. Luca de Carlo, segretario regionale, cadorino, eletto nel 2018 come deputato nella provincia di Belluno ma rimandato a casa da un riconteggio dei voti dal quale è risultato non eletto. Un illustre sconosciuto che per quegli strani scherzi che fa il destino s’era trovato per sbaglio da sindaco di Calalzo, un paesino di 1.900 abitanti, poco più che l’amministratore di un condominio, a Montecitorio.
La scelta era nelle mani del presidente dei Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che ha deciso così. Perché? Per il semplice fatto che ha pensato bene di dribblare le pressioni dei veronesi, quelle di Sboarina per qualcuno dei suoi, e di quelli che più degli altri s’erano proposti, dai Giorgetti ai Polato, ai Padovani, ai Mariotti ecc. E così, per non far torto a nessuno ha scelto uno “straniero“, fuori delle mischia.
Anche perché i pretendenti saranno candidati alle regionali ed la dislocazione nel collegio vacante avrebbe sottratto al partito uno che invece deve correre per raccogliere le preferenze e quindi anche il voto di lista. Insomma, nel partito comanda la Meloni e fa tutto quello che vuole. E chi non si allinea viene tagliato fuori. Anche per questo prevedibile che non ci sarà nessuna alzata di scudi. Al massimo qualche mugugno. Ma poi tutti a cuccia a correre per il partito italiano che più sta crescendo. E, piaccia o no, cresce per merito della sua leader che lo sta portando dal 3 al 15%. Lascia pure che Pastorello, ex presidente della Provincia, protesti. E chissenenfrega, dice l’on, Ciro Maschio, storico amico della Meloni e segretario provinciale di Verona, mica è di FdI! E’ di Forza Italia: che guardi in casa sua, che pensi a Bendinelli che ha preso i voti a destra e se n’è andato a sinistra con Renzi!