Verona rinnova il suo appuntamento anche con il gotha del salto ostacoli: la Longines FEI Jumping World Cup TM che, dal 5 all’ 8 novembre, celebra la ventesima edizione a Fieracavalli dell’unica tappa italiana della coppa del mondo.
Grande soddisfazione dai vertici di Veronafiere: «La conferma da parte della Federazione Equestre Internazionale – commenta il direttore generale, Giovanni Mantovani – è stata una vittoria non solo per Verona ma per tutto il mondo equestre. Mai come quest’anno la nostra città sarà non soltanto la capitale del cavallo, ma anche il simbolo della ripartenza dell’intero settore. Un ringraziamento speciale alla Federazione Italiana Sport Equestri e al suo presidente Marco di Paola che, attraverso ad uno straordinario lavoro di squadra insieme con Veronafiere e con Eleonora Ottaviani, direttrice dell’International Jumping Riders Club, hanno dato un contributo cruciale per raggiungere questo importante risultato».
«La Federazione Italiana Sport Equestri è sempre stata al fianco di Veronafiere nell’organizzazione di Fieracavalli. La conferma della FEI circa l’avvio del Circuito indoor di FEI World Cup™️ di salto ostacoli, di cui Verona è una tappa prestigiosa e imprescindibile, non può che renderci ancora più entusiasti di collaborare alla riuscita di una manifestazione che certamente garantirà a tutti gli appassionati momenti di sport e spettacolo indimenticabili» aggiunge il presidente FISE, Marco Di Paola.
Fieracavalli, a tutela della salute di operatori e visitatori, ha inoltre aggiornato e potenziato le già rigide misure di sicurezza e prevenzione all’interno del quartiere fieristico. Gli ingressi, i padiglioni e le aree esterne della fiera, infatti, sono stati così ridisegnati alla luce del nuovo protocollo safebusiness, concordato e validato da istituzioni, autorità sanitarie e da Aefi, l’Associazione di riferimento delle fiere italiane.
Veronafiere ha investito per creare varchi d’accesso con termoscanner e percorsi di entrata e uscita differenziati. Tutti gli ambienti sono ora igienizzati con ozono e gli impianti di climatizzazione ulteriormente controllati e sanificati. Attivata, poi, una convenzione con una struttura sanitaria del territorio, per avere un presidio medico specializzato sempre presente, mentre la capienza delle sale convegno è stata ridotta del 60% per mantenere il distanziamento sociale.