(di Gianni De Paoli) Anche se non se ne parla, il caso c’è ed è grosso. L’Ospedale della Mamma e del Bambino, la struttura dell’Ospedale di Borgo Trento dove sono state concentrate le attività di ostetricia, ginecologia e pediatria, compresa la terapia intensiva neonatale, è ancora chiuso. Il provvedimento di chiusura era stato adottato il 12 giugno scorso dal direttore generale dott. Francesco Cobello in seguito ad alcuni casi di infezione da citrobacter che aveva colpito dei neonati prematuri nella struttura provocando gravi danni cerebrali.
Il batterio, che non ha effetti particolarmente gravi negli adulti e nei neonati a termine, è invece particolarmente aggressivo nei prematuri che non hanno ancora sviluppato un sistema immunitario sufficiente a dominare l’infezione. Dopo il caso della piccola Nina Frezza, deceduta al Gaslini di Genova dopo il ricovero a Verona e nel cui corpicino è stato trovato il citrobacter, altri genitori hanno denunciato casi analoghi.
Di qui la decisione della chiusura che ha una ricaduta pesante sul territorio in quanto sono moltissime le donne che da due mesi sono costrette a recarsi negli altri ospedali della provincia per partorire, dato che L’Ospedale della Mamma e del Bambino faceva nascere dieci bimbi al giorno. Un disagio che si sta protraendo perché non si riesce a debellare il batterio. Le stanno provando tutte, ma inutilmente. Il citrobacter c’è ancora.
E siccome gli interventi di sanificazione sono arrivati dappertutto, c’è chi comincia a temere si sia costretti a passare ad interventi radicali che potrebbero addirittura prevedere la demolizione di quell’ospedale, nuovo di palla, in funzione solo da poco più di un anno. Un danno enorme, sia per l’utenza, sia per le finanze della sanità. E’ normale che a questo punto sovrano degli interrogativi: c’è qualcosa che non ha funzionato nella gestione della vicenda? Ci sono delle responsabilità a carico della direzione di un ospedale che dovrebbe essere un’eccellenza, ma che da questa vicenda, come da qualche altra, sembra scricchiolare?