(di Carlo Rossi) Bruno Vespa ha in Puglia una tappa fondamentale nell’evoluzione della sua vita e l’inizio della stagione dedicata, con l’enologo Riccardo Cotarella, al vino. Ed incominciando a trattare dei suoi vini non parleremo inizialmente di Primitivo, scelta scontata in Puglia. Ma di un vino bianco che fonde tradizione, innovazione ed equilibrio: il Bianco dei Vespa dove il Fiano è assoluto protagonista. A fianco del Fiano, altre uve tradizionali da cui derivano i vini bandiera della cantina: Primitivo, Negroamaro, Aleatico, Nero di Troia, ed anche quelle uve venete che assembla in Terregiunte, poi un affascinante Passito di Fiano , infine ma non per ultimo, un bel metodo classico rosè, il Noitre, dedicato a Bruno con i figli Alessandro e Federico.
“Vignaioli per passione”, attorno al vino della patria dei Messapi unisce anche l’altissima accoglienza, nella splendida masseria, il cui acquisto avvenne cinque anni fa, diventando così la sede della sua azienda vinicola, Futura14. Una stupenda masseria storica dove nel 1831 nacque il Primitivo, icona della Puglia: oltre 34 ettari di cui una larga parte già vitati ed una parte in fase di recente impianto. Cultura per il vino , passione, ospitalità, cura dei dettagli fanno le linee guida del progetto: lavorare le uve autoctone per far parlare il territorio e le sue eccellenze.
Ma c’è Fiano e Fiano. “E allora abbiamo chiesto al nostro enologo di lavorare con i nostri agronomi per ricercare una più autentica espressione del vero Fiano Pugliese, selezionando cloni locali, la cui organolettica regali un’esperienza intensa ed avvolgente. Caratterizzato da una produzione abbondante ed acini piuttosto piccoli, alleviamo questa varietà con il metodo del Guyot” racconta Vespa. Un vino dal colore giallo paglierino intenso, con sfumature verdoline, sin da subito esplosivo al naso con bellissime nuances di pera williams che si distendono in un delicato bouquet di fiori bianchi. Un bel vino luminoso, che nella sua espressione 2019 rivela note di frutta tropicale, nocciole, noci tostate, mandorla amara, pera, mandorle tostate e, appunto, fiori bianchi. Un fiano in purezza con bellissime note di scorza di cedro e mela verde, con dettagli di fieno ed erbe aromatiche come timo ed alloro, mentre al sorso è rinfrescante e di ottima sapidità, segnato da una lieve morbidezza agrumata. Ottimo il rapporto qualità prezzo.