Oggi alle 15.30 il sindaco, Federico Sboarina, con l’assessore alla protezione civile, Daniele Polato, farà il punto sulla situazione della città a 48 ore dalla devastante tempesta di domenica. Non accennano però a diminuire le polemiche sulla mancata manutenzione della città, in modo particolare la cura del verde e la pulizia delle caditorie – 65mila a Verona con un turnover di 15mila verificabili ogni anno – . Flavio Tosi ha attaccato direttamente il sindaco: «Gli eventi naturali non si possono controllare e il nubifragio è stato violentissimo e terribile, ma si dovrebbe lavorare per limitare i danni: nei mesi scorsi si doveva provvedere alla manutenzione e alla prevenzione, mi riferisco alla pulizia delle caditoie e alla potatura delle piante più volte sollecitate dal sottoscritto e dal mio gruppo politico – rimarca l’ex sindaco – Verona è in ginocchio, cittadini, famiglie, commercianti. Da parte mia c’è e ci sarà tutta l’attenzione istituzionale per aiutare i veronesi. In questi mesi più volte, sia sul piano mediatico che istituzionale, mi sono mosso per segnalare a Sboarina tombini e caditoie intasate in punti critici. L’ultima volta, il 6 agosto – quindi appena cinque giorni dopo il violento nubifragio precedente dell’1 agosto – mi è stato risposto da Amia che gli interventi di pulizia erano programmati con l’ordinaria rotazione. Ma quando sei in pericolo e sei appena stato scottato dovresti rimodulare la rotazione degli interventi e metterli come prioritari e straordinari. Guarda a caso oggi molte di quelle caditoie si trovano nei punti dove c’è stato l’allagamento di domenica, tra Veronetta e Lungadige Sant’Alessio. E nella galleria di via Volta, che è in discesa da borgo Venezia a Veronetta, le caditoie sono tutte intasate, ovvio poi che l’acqua si riversi a Veronetta».
«Avevo sollecitato Amia anche alla potatura delle piante e alla gestione del verde – continua Tosi – ma anche sul quel versante il Sindaco si è dimostrato pigro e inefficiente. La solidarietà e l’unione della comunità sono valori in questi frangenti più che mai fondamentali, altra cosa sono le lacune amministrative e politiche. Da Sboarina c’è totale latitanza, che non si può tacere». Più tardi la replica.