(di Paolo Danieli) Nello Musumeci lo conosco da molti anni. Entrambi siamo militanti storici della destra. L’ultima battaglia l’abbiamo fatta ne La Destra di Storace. Correva l’anno 2007. Ce n’eravamo andati da Alleanza Nazionale perché non sopportavamo più Fini, mentre tutti gli altri gli scodinzolavano attorno. E già qui a Musumeci gli prendi le misure. Niente a che vedere con i quaquaraquà che popolano il nostro Paese disposti ad ogni compromesso. Una persona tutta d’un pezzo, coerente, con le idee chiare. Poi ci siamo persi di vista. 

Adesso è Governatore della Sicilia, alla guida di una coalizione di centrodestra. La sua faccia col pizzetto senza baffi, è diventata popolare per la sua netta presa di posizione sugli immigrati che continuano a sbarcare in Sicilia con la complicità del governo e delle Ong. “Adesso basta!” ha detto Musumeci interpretando il comune sentire dei siciliani, preoccupati dall’emergenza immigrati cui adesso s’aggiunge quella covid19. E ha emanato l’ordinanza 22 agosto 2020, n.33 con la quale dispone che “ tutti i migranti presenti negli hotspot ed in ogni Centro di accoglienza devono essere improrogabilmente trasferiti e/o ricollocati in altre strutture fuori dal territorio della Regione Siciliana, non essendo allo stato possibile garantire la permanenza nell’Isola nel rispetto delle misure sanitarie di prevenzione del contagio.” 

Della serie: lo Stato ha il dovere di difendere i confini e le nostre leggi e non lo fa? Io che sono il Governatore ho il dovere di tutelare la salute dei siciliani. I continui sbarchi incidono sono un rischio di diffusione del coronavirus, mettendno in pericolo l’ordine pubblico e la salute. Quindi datevi una mossa.

E’ una presa di posizione politica che, considerato l’atteggiamento del governo sul problema immigrati, non avrà effetti concreti, ma è un atto politico che mette Conte con le spalle al muro: se il contagio si diffonderà in Sicilia sarà ben chiaro chi ringraziare.