(di Carlo Rossi) Nel nostro ideale viaggio post lockdown torniamo ad occuparci di quell’effervescente territorio che sta tra il Lago di Garda, la Pianura e la Montagna, il monte Baldo, che si chiama Castelnuovo del Garda, cittadina che può vantare numerosissime eccellenze nel campo dell’enogastronomia. Una delle tradizioni dell’accoglienza di questo centro rivierasco adagiato placidamente sulla sponda veronese del più gande lago di Garda, sono i bar trattorie, eredi delle antiche trattorie.
“da Tiziano” offre da sempre cucina tipica italiana e veneta, un punto di incontro per turisti e residenti sempre pieno. Anche il post lock down conferma la tendenza, forse in virtù di un cavallo di battaglia della famiglia Baldi gli gnocchi tipici della tradizione veronese che qui sono spettacolare, probabilmente siamo nella top ten a livello di provincia veronese.
Da trentasette anni al servizio dei clienti in particolare nella zona del lago di Garda sud Anna, Tiziana, Gabriella e la Mamma Agnese mantengono vivo il fuoco della passione per le cose vere e semplici ma ancora di grande fascino proposta ereditate dal papà Tiziano che ha dato il nome alla trattoria. Un locale dove si sta bene, come a casa, e che in alcuni periodi è overbooked, come a carnevale, dove da tutto il circondario vengono clienti entusiasti da anni per provare gli squisiti gnocchi da Tiziano fatti ancora come una volta da mamma Agnese. Tutta la famiglia collabora, compresi i figli, in un bel concerto sinfonico di sapori e personalità, piatti di carattere ma ben armonizzati nella loro proposta, come le adorabili torte fatte in casa.
Sembra che le prime ricette degli gnocchi siano pubblicate per la prima volta nella seconda metà del Cinquecento da parte di Cristoforo Messisbugo e Bartolomeo Scappi, due tra i più grandi cuochi del Rinascimento. I “maccaroni detti gnocchi” sono impastati con farina, pangrattato, acqua bollente e uova, poi passati “su il rovescio della gratugia”, proprio come si fa con gli odierni gnocchi di patate. Serviti asciutti, il condimento è quello tipico di tutta la pasta rinascimentale composto da burro, formaggio e spezie (e un po’ di zucchero, a piacere). Gli gnocchi di Tiziano sono gnocchi fatti in casa morbidi e gustosi. Originale il sugo pancetta e rosmarino che legano bene insieme. Buoni i dolci, particolare il cheesecake con la base della crostata.
Francesco Giuseppe, imperatore d’Austria, in viaggio con la consorte nei territori italiani ebbe a soffrire vari tipi di inconvenienti. A Venezia, per avere l’albero di Natale, dovette farselo mandare dal giardino botanico. Da Venezia decise quindi di visitare Verona, l’allora quartier generale dell’esercito di stanza in Italia e centro del Quadrilatero.
La coppia imperiale giunse a Verona proprio durante il periodo di carnevale e per il Venerdì Gnocolar, il culmine del carnevale veronese, ed ebbe a cibarsi di quel piatto a base di patate assai poco adatto alla sua dignità di sovrano.
Gli gnocchi della tradizione veronese infatti, avevano subito una radicale trasformazione. La dignità dei sovrani sarebbe stata forse meglio tutelata se lo gnocco fosse stato quello delle origini descritto da Teofilo Folengo nel primo Cinquecento come “quel qualcosa che rotolava giù da una montagna di formaggio grattugiato, facendosi grosso come una panciuta botte“. Si trattava infatti di uno gnocco di farina che però nel corso dei secoli aveva subito i “danni” dell’introduzione della patata in Europa. E Verona diventa la vera capitale del Gnocco, come racconta la tradizione, Gli gnocchi di patate devono la loro fama a Verona, loro vera Patria. Nel 1531, a causa di una grave carestia, la povera gente del quartiere popolare di San Zeno iniziò ad assaltare i forni.
Per sfamare così tanta gente, il nobile medico veronese Tommaso Da Vico, raccolse una notevole somma di denaro che lasciò in testamento. Con quei fondi bisognava distribuire gnocchi e vino in quantità, a tutti gli abitanti di San Zeno, una volta l’anno nel giorno di Venerdì grasso, che finì per chiamarsi Venerdì Gnocolar.