E’ stato approvato dal Consiglio comunale di questa sera, con 23 voti favorevoli e 8 astenuti, il nuovo regolamento comunale per la disciplina delle tariffe TARI. Per i Comuni, com’è noto, c’è l’obbligo di uniformarsi al nuovo metodo tariffario nazionale stabilito dall’Autorità di Regolamentazione per Energia Reti e Ambiente – ARERA. “Stiamo operando solo l’adeguamento locale obbligatorio – precisa l’assessore ai tributi, Francesca Toffali – al nuovo metodo tariffario nazionale. Una prima rata relativa al servizio 2020 di raccolta e smaltimento dovrà essere pagata entro settembre. Il conguaglio di dicembre determinerà una tariffa secondo il nuovo sistema stabilito dall’Autorità nazionale e uniforme in tutto il Paese. Per quanto riguarda Verona abbiamo rivisto le tariffe Tari anche alla luce di una serie di sgravi previsti per il Covid, sia le domestiche che le non domestiche. Sono previsti maggiori controlli da parte degli enti specifici, per verificare la correttezza dei dati forniti dagli utenti. Ciò per spalmare il costo del servizio, che deve essere riscosso, su più utenti possibili, solo così si possono infatti abbattere le tariffe”.
Regolamento comunale per la disciplina delle tariffe, novità introdotte.
Copertura dei costi. Le tariffe vengono ora determinate in modo da garantire la copertura integrale dei costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani ed assimilati. Piano finanziario. Sulla base della normativa vigente, il soggetto gestore predispone annualmente il piano economico finanziario, secondo quanto previsto dal Metodo tariffario ARERA, e lo trasmette al Consiglio di Bacino “Verona Città” almeno 90 giorni prima della data prevista per l’approvazione del bilancio di previsione del Comune. Agevolazioni fiscale a carattere sociale per le utenze domestiche. Rispetto al passato, in cui venivano indicate le categorie economico-sociali disagiate a cui erano riconosciuti gli aiuti, le agevolazioni sono ora applicate secondo le modalità attuative stabilite da ARERA, in analogia ai criteri utilizzati per i bonus sociali relativi all’energia, al gas e al servizio idrico. Finanziamento delle agevolazioni fiscali. Il costo delle riduzioni ed agevolazioni fiscali può essere finanziato inserendolo nelle spese per la determinazione delle tariffe o mediante appositi stanziamenti di bilancio finanziati dalla fiscalità generale del Comune. Accertamento. Per i cittadini in temporanea situazione di difficoltà può essere riconosciuta la dilazione del pagamento per importi superiori a 100 euro. Le somme dovute potranno poi essere pagate attraverso rate mensili di pari valore. Sanzioni. In caso di omessa presentazione della dichiarazione sarà applicata la sanzione amministrativa del 200% (in precedenza era del 100%) del tributo non versato, con un minimo di 50 euro.
E’ stato anche approvato, con 23 voti favorevoli e 7 astenuti, anche il nuovo regolamento generale delle entrate comunali. Attraverso la legge di Bilancio 2020 è stata infatti disposta la riforma della riscossione locale, che si muove essenzialmente lungo quattro direttrici recepite all’interno del nuovo regolamento a firma dell’Assessorato ai Tributi. La prima è quella che prevede l’introduzione, anche per gli enti locali, dell’istituto dell’accertamento esecutivo.
Nella sostanza, per quanto riguarda le attività di riscossione, l’avviso di accertamento relativo ai tributi deve contenere anche l’intimazione ad adempiere, entro 60 giorni dalla notifica dell’atto, all’obbligo di pagamento degli importi indicati. Questo consente di emettere un unico atto di accertamento avente i requisiti del titolo esecutivo.
Viene inoltre previsto l’accesso ai dati, in modo sistematico, da parte degli enti e dei soggetti affidatari del servizio di riscossione. Infine, con la riforma della riscossione viene indicata una puntuale disciplina della dilazione del pagamento delle somme dovute e l’istituzione di una sezione speciale nell’albo dei concessionari della riscossione.
Nel corso della seduta di Consiglio è stato inoltre approvato, con 22 voti favorevoli e 5 contrari, il piano finanziario 2020 del Consiglio di bacino “Verona città”, relativo al servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani.
Il Consiglio di Bacino è l’autorità competente, infatti, per l’approvazione del Piano Finanziario dei costi del servizio di gestione integrata dei rifiuti al fine di determinare successivamente le tariffe della tassa rifiuti.
Il servizio, in capo ad Amia fino all’istituzione di una nuova gestione da parte del Consiglio di Bacino, riguarda tutte le attività di organizzazione e controllo della raccolta e gestione dei rifiuti e pulizia cittadina. Il Piano Finanziario 2020 ammonta a complessivi 48.620.175 euro e riguarda i costi relativi alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti urbani. Il bilancio per gli esercizi 2020-2022 approvato prevede invece un importo di entrata di 42.476.526 euro e un importo di spesa di 44.776.526 euro.
Approvato, con 23 voti favorevoli e 5 contrari, il piano tariffario 2020 della tassa rifiuti – Tari. Il documento è stato illustrato all’aula dall’assessore ai Tributi.
Il Piano finanziario predisposto da Amia presenta un costo del servizio pari a 48.422.673 euro (escluso il contributo provinciale pari al 5% di 2.431.009 euro), su cui la società Solori, soggetto gestore del servizio di liquidazione e accertamento della Tari, ha predisposto il Piano tariffario di quest’anno.
Tenuto conto che le tariffe vanno determinate per fasce di utenza, il piano tariffario registra un totale di costi fissi pari a 24.177.159 euro e costi variabili pari a 24.443.016 euro.
Prevista da parte del Comune l’assunzione nel bilancio di previsione 2020, di 500.000 euro per la spesa dei rifiuti relativa alle superfici delle scuole comunali e di quelle dei locali ed aree occupate e detenute in via esclusiva dallo stesso.
La delibera ARERA del maggio 2020 su “Adozione di misure urgenti a tutela delle utenze del servizio di gestione integrata dei rifiuti, anche differenziati, urbani e assimilati alla luce dell’emergenza Covid-19”, interviene definendo un meccanismo obbligatorio di riduzione del prelievo sui rifiuti, che i Comuni dovranno riconoscere alle utenze non domestiche, per effetto delle chiusure stabilite nel periodo dell’emergenza. Pertanto si deve tenere necessariamente in considerazione il fatto che molte utenze non domestiche sono state obbligatoriamente chiuse per fronteggiare l’emergenza Covid-19, riducendo in tal modo la propria suscettibilità a produrre rifiuti, normalmente stimata in base ai tradizionali criteri esistenti ed illustrati nella presente relazione.