(s.t.) Il Veneto è sempre più sostenibile ma resta da fare ancora molto, sia a livello di imprese che tra le istituzioni. Anche perché per uscire dalla pesante crisi economica del dopo lockdown dovremo cambiare i consueti modelli di crescita per valorizzare processi e prodotti in chiave di sviluppo sostenibile, di rispetto ambientale e di responsabilità sociale. È quanto è emerso durante il forum regionale “Compraverde – BuyGreen”, insieme ai drammatici numeri della recessione “virale”: nei primi tre mesi di chiusura il Veneto ha perso ben 25,2 miliardi di fatturato, pari al 7% del dato medio annuo. Tra i comparti più colpiti la manifattura, che ha perso 13 miliardi, il commercio, che è sotto di 7,5 miliardi, e le costruzioni, con un calo di 1,7 miliardi. Contrazioni pesanti che non sarà facile recuperare nei prossimi anni.
Un momento difficile che però va preso anche come stimolo per ripartire con il piede giusto: diffondere una mentalità sostenibile che supporti le sfide di programmazione e sviluppo economico in base ai principi di Agenda 2030. I dati del Veneto mostrano in chiaroscuro le particolarità rispetto al resto del Paese. Da un lato i problemi del comparto turistico, che ha risentito del crollo della domanda internazionale e chiuderà il 2020 con un calo del fatturato del 10,6%. Dall’altro gli aspetti positivi: negli ultimi cinque anni 43 mila imprese venete hanno investito nella trasformazione sostenibile, collocando il Veneto al secondo posto in Italia per numero di aziende che pensano già green.
Un esempio di questa sensibilità diffusa è che il Veneto è la regione con la più alta percentuale di raccolta differenziata di rifiuti urbani: dato cresciuto negli anni fino al 74% del 2018. Senza contare i primati provinciali di Treviso (87%) e Belluno (83%). Tra le città spicca Venezia, prima con il 69%. La sostenibilità ambientale e sociale è un tratto comune del Veneto, che secondo una ricerca di Cuoa e Fondazione Nord Est vanta un 62% di imprese che hanno intrapreso almeno cinque politiche volontarie, in particolar modo risparmio energetico e calo dei consumi, riduzione degli imballaggi e dei rifiuti e nuovi investimenti in tecnologie e strumenti rispettosi dell’ambiente.
Durante il forum sono anche stati assegnati i premi CompraVerde Veneto, un riconoscimento che valorizza le migliori pratiche adottate sia per gli appalti degli enti pubblici che dalle imprese private. Il premio per le medie imprese è stato assegnato alla Novatek Srl di Bosco Chiesanuova, scelta per le ricerche innovative sulle energie rinnovabili, con l’utilizzo dell’energia geotermica per contenere i consumi energetici e l’impatto ambientale.
Anche il Comune di Verona si è aggiudicato lo stesso premio nella categoria delle stazioni appaltanti pubbliche sostenibili, grazie all’impegno dimostrato nel campo degli acquisti green. In particolare Palazzo Barbieri è stato scelto per il bando emanato per il servizio di disinfestazione e derattizzazione. Negli ultimi anni, è stato sottolineato, Verona si è attivata contro zanzare e roditori nel segno del rispetto per il territorio e i cittadini. Da aprile a ottobre viene svolto in ogni quartiere un servizio specifico con trattamenti di bonifica. Oggi rispetto al passato si punta a prevenire la proliferazione delle larve attraverso il coinvolgimento dei cittadini, cui viene distribuito un kit di prodotti contro le larve da utilizzare a casa, sui terrazzi privati e nei condomini.