Gli escavatori della Tav scaldano i motori, le autorità tagliano i nastri tricolori e pronunciano frasi di circostanza sullo sviluppo del Paese. Ma sui binari della tratta Brescia-Verona ci sono ancora situazioni difficili che non solo restano in una zona d’ombra, ma che si stanno ingarbugliando sempre di più. Anche con drammatici risvolti economici e sociali per il territorio e le persone. È quanto ha spinto la proprietà di Ancap, la storica azienda di Sommacampagna che da quasi 60 anni, a rivolgere un appello a chi festeggia: non lasciateci indietro. Lo ha fatto con una pacata lettera ai giornali in occasione dell’inaugurazione del cantiere di Lonato, mentre è ancora in attesa che si sblocchi la vicenda che la vede “imbalsamata” fra accordi non mantenuti e vincoli di esproprio mentre le risorse interne per crescere e progredire si stanno pian piano esaurendo.
“Oggi a Lonato una cerimonia ha segnato l’avvio anche formale dei lavori per la linea ferroviaria ad alta velocità tra Brescia e Verona (*) – scrive Ancap –. La presenza del ministro e degli assessori regionali, degli amministratori locali, del vertice di FS e delle imprese appaltatrici conferma l’interesse pubblico su quest’opera considerata strategica, la cui realizzazione procede su una corsia preferenziale. E intanto i cittadini di S. Martino Buon Albergo hanno discusso con i tecnici i dettagli degli espropri per la definizione anche del tratto veloce della ferrovia da Verona a Vicenza”.
“Come imprenditori e cittadini siamo consapevoli dell’importanza che opere infrastrutturali come la Tav rivestono per la crescita economica del Paese. Ma a patto che – sottolinea l’azienda – questo progresso riguardi tutti e non lasci indietro nessuno. Ancap invece proprio in ragione della Tav si trova ormai da anni bloccata nel processo di innovazione e sviluppo che è indispensabile per un’azienda. E oggi vede messa drammaticamente a rischio la propria stessa sopravvivenza, insieme al lavoro degli oltre cento dipendenti e alla sicurezza sociale delle loro famiglie”.
“Da 17 anni, nonostante la delibera del CIPE imponga di garantire continuità alla produzione, si sono susseguiti vincoli di esproprio che hanno impedito ad Ancap di investire per migliorare la struttura e gli impianti. Era stato deciso il trasferimento dell’azienda, una soluzione definita da tutti la sola praticabile. Poi però è stato prospettato di mantenere la sede attuale, una soluzione di comodo che non risolve ma aggrava i problemi. E ormai da mesi la trattativa rimane bloccata, mentre le condizioni per operare si vanno progressivamente deteriorando”, precisa la nota di Ancap.
“Chiediamo quindi alla politica, agli enti locali, alle imprese appaltatrici e a chi gestirà quest’opera, a chi ha a cuore l’occupazione e sente la responsabilità per il territorio, di intervenire prima che sia troppo tardi perché Ancap sia messa in condizione di avere ancora un futuro di crescita, di rinnovarsi e di competere. Lo chiediamo pacatamente, ma nella ferma consapevolezza che non si può edificare il futuro dell’Italia su fondamenta così instabili e incerte. Rispettare gli accordi e curare le ferite rimaste aperte deve tornare a essere una priorità condivisa”, conclude amaramente l’azienda di Sommacampagna.
(*) La linea ferroviaria AV/AC Brescia Est – Verona è parte del Corridoio Trans-Europeo (TEN-T) denominato Mediterraneo che collegherà i porti del sud della Spagna con il confine ucraino, passando per il sud della Francia, l’Italia Settentrionale e la Slovenia, con una sezione in Croazia. La linea AV/AC Brescia Est -Verona, si sviluppa principalmente in affiancamento all’autostrada A4 Milano – Venezia e alla linea ferroviaria c.d. “storica”; attraversa le Regioni Lombardia e Veneto, 11 comuni nelle province di Brescia, Verona e Mantova (quest’ultima per le sole opere di viabilità stradale) di cui 5 in Veneto (Peschiera del Garda (VR), Castelnuovo del Garda (VR), Sona (VR), Sommacampagna (VR), Verona. Il tracciato è di circa 48 km, compresi i 2,2 km dell’interconnessione “Verona Merci” di collegamento con l’asse ferroviario Verona – Brennero. Sono Previsti complessivamente 4 viadotti, 15 cavalcavia, 4 gallerie naturali e 17 gallerie artificiali.