Il sasso in piccionaia l’ha lanciato questa mattina Il Foglio: uno degli assi portanti della crescita di Matteo Salvini, il suo vice Lorenzo Fontana, è per la prima volta in discussione: a Verona, dove Fontana dovrebbe controllare ogni angolo di strada senza problemi, “la lista di Luca Zaia ha doppiato quella del Carroccio: lo schiaffo più doloroso che il Doge ha rifilato al Capitano. Il quale, dicono, anche per questo ha chiesto a Eugenio Zoffili, il “fratello Gegio” compagno di tante serate al bar Cavour o al Giardino della birra all’Ortica, di dare una mano all’amico Lorenzo, di controllare un po’ quel che succede in terra di San Marco, almeno per quel che riguarda le dinamiche del cerchio strettissimo di salviniani di ferro“. E a Verona, la Lega è stata scavalcata anche da Fratelli d’Italia creando un precedente se non pericoloso, certamente imbarazzante. In pratica il commissario della Lega nel Veneto, Fontana, verrebbe a sua volta commissariato.
Se a questo si aggiungono le polemiche fra Lega e Lista Zaia – sempre riportate in questi giorni da Il Foglio – sull’utilizzo dei fondi della Lega per la recente campagna, il quadro è quello di una possibile resa dei conti. O quantomeno di un confronto ancora più serrato per gli assessori di peso della prossima Giunta Zaia in Regione che affiancheranno o “controlleranno” il Doge.