(di Marco Danieli) Conferenza stampa di Federico Sboarina sui provvedimenti inerenti al DPCM di ieri sera. Molti sono i punti poco chiari e contraddittori del nuovo decreto. Dal testo sembra infatti che la causa del contagio sia un problema appartenente solo ed esclusivamente alla movida notturna, come effettivamente è stato subito dopo la riapertura, ma in realtà oggi potremmo trovare più persone al mercato di Stadio del sabato mattina che in Piazza Erbe alla sera alle 21. «Questo Dpcm, in certi passaggi è abbastanza chiaro, purtroppo chiaro non vuol dire logico. – ha dichiarato il Sindaco – Si capisce che sono possibili gli sport di squadra che abbiano valenza regionale, nazionale o superiore, non si capisce però quale attività sportiva viene sospesa. I campionati provinciali di calcio, pallavolo o basket, sono di valenza regionale o solo provinciale? Parrebbe dalla lettura congiunta del DPCM del 13 e quello di ieri che in realtà l’attività dilettantistica di squadra non sia permessa. Bisogna capire qual è quella di valenza nazionale, regionale e quale non lo è. Ci sarà bisogno di un’interpretazione».
Il Sindaco nota anche una discrepanza al punto “N” del decreto di ieri che dice che sono sospese tutte le attività congressuali ad eccezione di quelle che si svolgono a distanza. Ma la lettera “N” del decreto del DPCM scorso, ancora in vigore, dice che sono consentite le manifestazioni fieristiche e i congressi. Sboarina ha commentato: “Mi sono confrontato con il prefetto e i convegni non si possono fare. Abbiamo comunque dei dubbi di logicità, non di giuridicità. Perché si può entrare in una sala cinematografica con 200 persone, ma se invece del film abbiamo un relatore non è concesso?” . Per quanto riguarda le scuole, in quelle superiori ci sarà un mix di didattica a distanza e in presenza. Le scuole dell’infanzia continueranno a essere in presenza sia perché il DPCM lo consente, ma anche perché’ dal 14 di settembre ci sono stati solo 2 contagiati alla scuola materna e un solo contagiato al nido, entrambi non hanno contagiato nessun altra persona e le scuole non sono state messe in quarantena. E’ chiaro che al Comune di Verona è costato, e non poco. 235.000 Euro al mese, per 120 educatori in più e 52 aggiuntivi, cioè bidelli, mense, prova della febbre, sanificazione e tutto il necessario per rendere efficaci tutti i provvedimenti presi contro il Covid.
La situazione dei contagi è aumentata esponenzialmente, lo abbiamo visto nei giorni scorsi, una progressione geometrica dei numeri, 1000 in più al giorno. Sono aumentati i ricoveri e le terapie intensive. Ciò nonostante oggi a Verona come in regione non ci sono problematiche inerenti a posti letto o di emergenza sanitaria, ma il Sindaco conclude: “In alcune parti di questo provvedimento riscontro parecchie questioni che non sono del tutto logiche e che non sono state gestite nel migliori dei modi, ma il DPCM va rispettato e i punti elencati devono comunque essere applicati. Prenderò tutti i provvedimenti che devono tutelare in primis la salute dei cittadini e ovviamente fare in modo di non abbattere le categorie economiche che non sono state messe in quarantena“.