(di Angelo Paratico) Il Primo Ministro britannico Boris Johnson terrà oggi una conferenza per fare il punto sul vaccino anti covid19. L’azienda farmaceutica Pfizer ha annunciato che il proprio vaccino contro il coronavirus è più del 90% efficace nella prevenzione della malattia.
Downing Street ha accolto con favore i risultati dei test del vaccino di Pfizer come “promettenti” e ha detto che il Regno Unito si procurerà 10 milioni di dosi entro la fine dell’anno da somministrare in caso di approvazione delle proprie autorità senza dover ottenere i timbri di approvazione da parte europea.
Il portavoce ufficiale del Primo Ministro ha detto: “I risultati sono promettenti e anche se siamo ottimisti per una svolta, dobbiamo ricordare che non ci sono garanzie. Sapremo se il vaccino è sicuro ed efficace una volta che i dati sulla sicurezza saranno stati pubblicati e solo allora le autorità preposte al rilascio delle licenze potranno considerare di renderlo disponibile al pubblico. Nel frattempo, il NHS è pronto ad avviare un programma di vaccinazione per le persone più a rischio una volta che il vaccino Covid-19 sarà disponibile, prima di essere diffuso su larga scala. In totale, ci siamo procurati 40 milioni di dosi del candidato vaccino Pfizer, e 10 milioni di queste dosi saranno prodotte e disponibili nel Regno Unito entro la fine dell’anno, se il vaccino sarà approvato dalle autorità di regolamentazione”.
Pfizer, che sta sviluppando il vaccino a base di mRNA con BioNTech, ha detto che i risultati sono stati ottenuti da un’analisi intermedia indipendente dei risultati del suo studio clinico di fase tre. Il dottor Albert Bourla, presidente e CEO di Pfizer, ha detto: “Oggi è un grande giorno per la scienza e l’umanità. La prima serie di risultati del nostro studio clinico sul vaccino Covid-19 di fase tre fornisce la prova iniziale della capacità del nostro vaccino di prevenire il Covid-19. Stiamo raggiungendo questa pietra miliare critica nel nostro programma di sviluppo del vaccino in un momento in cui il mondo ne ha più bisogno, con tassi di infezione che stabiliscono nuovi record, ospedali vicini all’eccesso di capacità ed economie che faticano a riaprire. Stiamo dunque assistendo a un significativo passo avanti nel fornire alle persone di tutto il mondo una cura necessaria per contribuire a porre fine a questa crisi sanitaria globale. Non vediamo l’ora di condividere ulteriori dati di efficacia e sicurezza generati da migliaia di partecipanti nelle prossime settimane. Voglio ringraziare le migliaia di persone che si sono offerte volontarie per partecipare alla sperimentazione clinica, i nostri collaboratori accademici e gli sperimentatori nei siti di studio, e i nostri colleghi e collaboratori in tutto il mondo che stanno dedicando il loro tempo a questa impresa cruciale. Non saremmo potuti arrivare a questo punto senza l’enorme impegno di tutte le persone coinvolte”.
l vaccino anti Covid sviluppato dal colosso farmaceutico americano Pfizer nei laboratori della società tedesca BioNtech si è dimostrato migliore del previsto nel proteggere le persone da Covid-19 secondo lo studio di fase 3: le aziende hanno infatti comunicato che la sua efficacia supera il 90% nei primi 94 soggetti a cui è stato iniettato.
I risultati del vaccino di Pfizer sono definiti impressionanti dal virologo Ian Jones, dell’università britannica di Reading, ipotizzando un risultato potenzialmente migliore e più rapido persino di quello sviluppato dall’ateneo di Oxford assieme al produttore farmaceutico AstraZeneca e con la collaborazione dell’azienda italiana Irbm di Pomezia.
Jones sottolinea la procedura totalmente nuova utilizzata per il prototipo Pfizer, unica al mondo con quello in sperimentazione da parte della Moderna Inc (Usa). “Di tutti i candidati vaccini in via di sviluppo, quello di BioNtech sembra avere il miglior colpo in canna”, prosegue lo scienziato britannico.
I risultati positivi, anche se ancora incompleti, accelerano l’avanzata del prodotto verso una sua applicazione diffusa. Pfizer ha annunciato di essere sulla buona strada per chiedere alle autorità di regolamentazione sanitaria l’autorizzazione al commercio prima della fine di questo mese, se i dati in sospeso indicheranno che il vaccino è sicuro. Il vaccino anti-Covid potrebbe entrare in distribuzione questo mese o il prossimo, anche se le autorità di regolamentazione sanitaria degli Stati Uniti hanno indicato che ci vorrà ancora tempo per condurre la revisione. “Speriamo di poter andare avanti e ottenere questo vaccino per fermare il virus” ha detto Kathrin Jansen, capo della ricerca e sviluppo dei vaccini di Pfizer. Allo stato attuale è probabile che si possa arrivare velocemente come mai prima nella storia dell’umanità a un vaccino contro un nuovo virus”. ha detto il ministro Esteri tedesco Jens Spahn, commentando i dati pubblicati da Biontech e Pfizer. “Possiamo essere ottimisti”.
In ogni caso secondo Pfizer non sono stati rilevati effetti collaterali di particolare rilievo: in precedenza erano stati segnalati in alcuni soggetti in fase iniziale affaticamento, mal di testa e brividi, poi scomparsi.
Anche il vaccino prodotto dalla Astra Zeneca, in collaborazione con IRBM e Oxford promette molto bene e sarà presto disponibile.
Lo avevamo scritto già il 12 marzo 2020 (https://www.bellissimaitalia.com/it/blog/un-nuovo-vaccino-potrebbe-essere-prodotto-vicino-a-roma/) che il primo vaccino anti covid sarebbe stato quello prodotto da una cooperazione fra la IRBM e l’Università di Oxford, e ci siamo sbagliati di qualche settimana.
«Entro l’anno avremo 2 milioni di dosi di vaccino anti Covid-19». A ribadirlo è il direttore della Irbm di Pomezia, Piero di Lorenzo (nella foto a sinistra col ministro della Ricerca, Gaetano Manfredi) , che ci rassicura dicendo che «l’Europa ha ordinato 300 milioni di dosi e opzionato 100 milioni, che dovranno essere distribuite entro giugno 2021 – osserva – l’Italia ne ha ordinate 70 milioni. Di questi i primi 2-3 milioni arriveranno entro fine anno».
Il tempo maggiore necessario pare essere determinato da normative europee che ne ritarderanno l’approvazione, Boris Johnson essendo uscito dall’Europa grazie alla Brexit potrà far decidere i propri enti certificatori.