Un editore di Verona, la Gingko edizioni ha appena dato alle stampe “Usurai, vil razza dannata! L’opposizione ai prestatori di denaro. La lotta per abolire la schiavitù degli interessi” , un’ antologia degli scritti di autori che, dopo la Prima guerra mondiale, lottarono per raddrizzare le storture di un sistema finanziario criminogeno. Il curatore di questa antologia di pensatori è il neozelandese Kerry Bolton.  Un intero capitolo vien dedicato a colui che fu il “nonno” di tutti gli attuali “influencer” che godono di un grande seguito su internet: padre Charles Coughlin, che negli anni ’30 divenne noto come “il prete radiofonico”. Egli contribuì all’elezione del presidente statunitense F.D. Roosevelt, tanto grande fu il suo seguito, ma poi lo sconfessò, prima di essere ridotto da lui al silenzio: Roosevelt offrì l’invio di un proprio ambasciatore in Vaticano in cambio della chiusura delle trasmissioni di padre Coughlin. Il vescovo di Coughlin lo visitò e gli impose il silenzio radio, che lui a malincuore rispettò.

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Charles Edward Coughlin nacque a Hamilton, Ontario, il 25 ottobre 1891. Fin dall’adolescenza volle essere un sacerdote. Fu ordinato prete nel 1916. Insegnò per sette anni all’Assumption College in Ontario e nel 1923 si trasferì a Detroit. Vi fondò una chiesa a Royal Oak, nel Michigan, con una congregazione di 28 famiglie. Essendo appassionato di baseball, incontrò Dick Richards, proprietario dei Detroit Tigers, che si offrì di sponsorizzare un discorso di mezz’ora sulla sua stazione radio. Padre Coughlin iniziò le sue trasmissioni radiofoniche domenicali su WJR nel 1926. I temi erano la famiglia, con particolare attenzione ai bambini. Un critico anti-Coughlin, Wallace Stegner, ricorderà che in mezzo alla disperazione della Grande Depressione la voce di padre Coughlin era “di una ricchezza così dolce, così virile, così calorosa, così intima, così confidenziale, così emotiva e aggraziata, che chiunque si sintonizzasse su di essa quasi automaticamente tornava a sentirlo di nuovo. Egli fu senza dubbio una delle grandi voci del ventesimo secolo“.

La sua popolarità crebbe rapidamente e le donazioni fioccarono, permettendogli di acquistare spazi su altre stazioni. La trasmissione venne ripresa dalla CBS. La sua congregazione salì a 2.600 famiglie, e fu aggiunta alla Chiesa una antenna alta 60 metri che venne usata per le trasmissioni. Il 30 gennaio 1930 padre Coughlin trasmise il suo primo discorso politico, riferendosi ai “bolscevichi e ai banchieri che li sostengono” e attaccò il presidente Herbert Hoover. Il senatore Hamilton Fish Jr. chiese a Coughlin di testimoniare a Washington contro al Comunismo. Ma le sue trasmissioni furono improvvisamente cancellate dalla CBS nel 1931. Tuttavia, Coughlin fece appello ai propri ascoltatori per ottenere fondi e, tramite il servizio postale, riceveva 80.000 lettere alla settimana, e presto sviluppò una propria rete radiofonica che raggiunse circa dieci milioni di ascoltatori. A Royal Oak fu costruito un nuovo ufficio postale proprio per gestire l’enorme quantità di posta che Coughlin riceveva.

Durante le elezioni presidenziali del 1932 Coughlin promosse fortemente la candidatura di Franklin D. Roosevelt, con lo slogan “O Roosevelt, o la rovina”, descrivendo il piano di Roosevelt di un “New Deal” per far ripartire l’economia americana come ‘Il patto di Cristo’. A questo punto l’audience radiofonica era stimata tra i 30.000.000 e i 45.000.000 di ascoltatori. Roosevelt incontrò Coughlin varie volte per sollecitare il suo sostegno, e Coughlin scrisse vari discorsi per Roosevelt. I famosi discorsi di Roosevelt davanti al caminetto, che lo resero tanto popolare, furono una idea di padre Coughlin. La gerarchia cattolica approvò, e Papa Pio XI scrisse a Coughlin, congratulandosi con lui per la sua adesione alla dottrina sociale della chiesa cattolica. Una volta che Roosevelt assunse la presidenza, Coughlin lo vide presto come un burattino dei banchieri internazionali. La rottura con Roosevelt divenne pubblica nel marzo del 1933 e durante una trasmissione disse di considerare Roosevelt un “peso”. Pubblicò dei libri che vendettero milioni di copie  e che potrebbero essere letti con profitto anche ai giorni nostri, dato che il sistema bancario non ha sentito alcun bisogno di auto-riformarsi.