Diciamoci la verità: a noi maschietti andare dal medico non piace. Non ci piace il medico generico, figuriamoci come apprezziamo l’andrologo. Fino a quando c’era la leva obbligatoria noi maschietti facevamo almeno due visite mediche, la seconda controllava anche le eventuali malattie veneree contratte “in servizio”. Per moltissimi, quella è stata l’ultima volta che un medico li ha presi per le palle. In senso letterale. Poi, il vuoto. Drammi alla sola idea di farsi controllare ogni tanto, non si mai. Il risultato è che sulla prevenzione siamo indietrissimo, così il cancro alla prostata è diventato il secondo tumore maschile più frequente; in Italia, ogni anno, ne vengono diagnosticati circa 50mila casi, quasi 140 ogni giorno.

Il tumore alla prostata colpisce soprattutto dopo i 50 anni e le cellule tumorali sono presenti nel 40% circa dei cinquantenni ed il rischio aumenta con l’età. Addirittura, secondo recenti studi e statistiche mediche, quasi tutti gli uomini di età superiore agli 80 anni presentano un piccolo focolaio di cancro alla prostata. Nel mondo, entro il 2030 i maschietti ammalati saranno 1,7 milioni. A queste cifre, sconsolanti già di loro, vanno aggiunti i maschietti colpiti da cancro ai testicoli, patologia che non è nemmeno legata all’età ed il corollario di disagi psichici e di relazione.

 Soprattutto, potrebbe capitare a ciascuno di noi. E più campagne di sensibilizzazione hanno cercato di rompere questa idiosincrasia (poche balle, è puro terrore…), una delle più carine ed easy-to-wear  è questa avanzata dai rugbysti aussie: farsi crescere i baffi o scegliere di indossarne di finti durante il mese di novembre. L’iniziativa si chiama Movember, campagna internazionale lanciata appunto in Australia circa 10 anni fa con l’obiettivo di sconfiggere il tumore alla prostata. Il nome “Movember” deriva dalla fusione di moustache (baffi) e november  (mese dedicato alla prevenzione), per sensibilizzare gli uomini sull’importanza della diagnosi precoce.

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A rilanciare Movember a Verona sono la squadra di rugby del Valpolicella, guidata da Sergio Ruzzenente, e l’Associazione “Gli Invisibili” fondata da Cristina Andretta,  Gabriella D’Avanzo, David Di Michele,  Alessandra Zaghi, Andrea Bacciga, Giuseppina Pintaudi, Giuliana Guadagnini e Jenny Tregnaghi. Con loro anche altre società sportive del Veneto: S.S.D. Cittadella Women U19,  West Verona Rugby Union, Rugby Colorno  e  Lupos Rugby con l’approvazione del Comitato Regionale Veneto Rugby.

Oltre a farsi crescere i baffi, un webinar – venerdì  novembre, dalle ore 20.30 alle ore 22,00 –  cercherà di rompere le ultime resistenze dei maschietti. Relatori:  Chiara Frigo, medico specialistico in cure palliative e medicina della nutrizione; Alessandro Tafuri, medico urologo; Giuliana Guadagnini, psicologa sessuologa specializzata  in psicologia dello sport  e Luciano Gobbi, presidente Valpolicella Rugby Junior. I lavori saranno moderati da Gigi Vesentini, conduttore televisivo e giornalista sportivo. Appuntamento via google meet: https://meet.google.com/yja-grjp-hpj

Quindi, facciamoci crescere i baffi e partecipiamo al webinar. Ma prima, prenotiamo una visita di controllo.